Decidete ora la formula dei playoff: se lo fate quando il calcio è già fermo per Covid, esplode il caos. Giustamente
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Stefano Agresti
I playoff rappresentano un’eventualità. A noi non piacciono e lo abbiamo detto più volte, ma potrebbero diventare un male necessario nel caso in cui il campionato dovesse interrompersi per un certo periodo di tempo a causa della diffusione del contagio (anche perché nell’estate del 2021 ci sono gli Europei, che stavolta vengono davanti a tutto e non possono essere rinviati di nuovo). E allora, se i playoff sono una possibilità, è assolutamente indispensabile che la formula venga decisa adesso, prima che la classifica acquisti una fisionomia delineata.
Tra qualche settimana - non molte - le posizioni cominceranno a definirsi. Potrebbe esserci una squadra che va in fuga e prende il campionato in mano, oppure una coppia che fa il vuoto rendendosi praticamente irraggiungibile per tutte le altre. Decidere la formula dei playoff in quel momento diventerebbe un esercizio già impossibile, perché qualsiasi decisione apparirebbe favorevole o svantaggiosa per qualche squadra.
Si allarga la lotta scudetto alle prime quattro o alle prime otto? Ingiusto: la capolista, o le due in fuga, sono troppo più forti per perdere lo scudetto. La si limita alla coppia di testa? Ingiusto: questi non sono playoff, è una finale, e le tv protestano perché le partite sono poche. E per le coppe? E per la salvezza? Quanti si riterrebbero ingiustamente penalizzati da decisioni prese a posteriori, quando la classifica ha preso forma? E avrebbero tutte le ragioni per pensarla così, ovviamente.
Il calcio decida adesso, dunque, la formula dei playoff. Poi faremo tutti quanti assieme il tifo affinché non servano, perché il campionato sarà andato avanti in modo regolare. Ma, se ce ne fosse bisogno, nessuno potrebbe lamentarsene.
@steagresti
