De Siervo risponde a Mourinho: 'Le sue parole suonano come un alibi'
Accuse che la Lega Serie A non ha gradito e alle quali ha risposto l'amministratore delegato Luigi De Siervo: "Le parole di Mourinho? Lo stimo per quello che fa per la Roma e per il calcio, ma le sue dichiarazioni sono suonate come un alibi. Basti pensare al Barcellona che ha giocato in Champions e poi il Clasico alle 16. Il tema del recupero non poteva essere gestito meglio, una partita importante deve giocarsi nel momento di maggior picco", ha detto a 'La politica nel pallone' su Gr Parlamento. In ogni caso il campionato di Serie A è "straordinario - prosegue De Siervo -. Abbiamo una lotta al vertice entusiasmante così come non dimentichiamo la partita di Cagliari che ha vinto 4-3 nel recupero. E’ un campionato che sta crescendo, dove c’è grande competitività. Siamo reduci da 4 anni in cui vincono 4 squadre diverse, cosa che non succede in altri campionati".
L'ad di Lega ha affrontato anche il tema stadi, un problema "che risale alla notte dei tempi, agli anni ’90 quando abbiamo ristrutturato i nostri impianti in maniera maldestra. Abbiamo l’obbligo assoluto di ricostruirli, per fortuna ci sono proprietà illuminate che hanno messo progetti correnti, c’è l’occasione dell’Europeo del 2032 che ci obbligherà a farli e sono convinto che Abodi saprà vigilare affinché tutto avvenga nei tempi. Resto moderatamente ottimista anche se per tanto tempo abbiamo chiesto l’istituzione di un commissario agli stadi".
De Siervo aggiunge: "Il numero di abbonati al calcio crescerà, il problema principale rimane la pirateria. Siamo il paese con il maggior numero di atti di pirateria, questo ha di fatto ridotto il numero di persone che pagano un abbonamento. Se il calcio viene saccheggiato da tifosi che pagano 10 euro per vedere il calcio aiutando la malavita organizzata si fanno perdere introiti alla Serie A. Il calcio per sopravvivere ha bisogno della pay-tv, se tutti pagassero in maniera regolare si potrebbero abbassare i prezzi".
Infine, De Siervo ha parlato dei diritti tv e della polemica con il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: "Non l’ho sentito in questa settimana, credo che lui avesse un nuovo modello distributivo che abbiamo valutato per mesi. Una scelta visionaria che io sarei stato ben felice di interpretare, credo che possa essere il futuro ma la maggioranza ha ritenuto più prudente fare scelte diverse. Il progetto di media company della Lega Serie A non si è arrestato".