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    Dalla parte di Sarri, ma non quando parla di arbitri e tira in mezzo la Juve

    Dalla parte di Sarri, ma non quando parla di arbitri e tira in mezzo la Juve

    • Giancarlo Padovan
    Sono apertamente un estimatore di Maurizio Sarri. Ritengo che il suo Napoli giochi meglio della Juventus e che per questo, e altro, meriti lo scudetto più della squadra di Allegri. Sono anche convinto che l'importanza dell'allenatore non sia secondaria, meno che mai quando guida una rosa che annovera buoni calciatori, ma non esattamente top playerSarri ha reso un top player Mertens, che non lo era, e ha portato a picchi di rendimento altissimi Koulibaly, Allan, Hamsik e Insigne. Ha tutto, dunque, per essere considerato un grande allenatore e, nonostante l'età non più verdissima, per completare una carriera di successo.
       
    Quel che spesso non mi piace di Sarri sono le sue dichiarazioni post partita. Soprattutto se il Napoli non ha vinto (il fatturato altrui, il terreno di gioco, il calendario, gli orari, le nazionali, la capacità nella comunicazione) e anche quando il Napoli vince. Con il Bologna, per esempio, così come contro il Crotone, c'era una sola cosa che l'allenatore del Napoli avrebbe dovuto dire: l'arbitro e il Var hanno deciso così, ma noi abbiamo meritato la vittoria per quel che abbiamo fatto sul campo.
       
    Invece Sarri non resiste mai alla tentazione - populista e strumentale - di tirare in ballo la Juve. Anche quando - come questa volta - la Juve non c'entra affatto. Un conto, infatti, sono le espulsioni di Bastien e Cacciatore in Chievo-Juventus. Un altro il rigore non concesso al Bologna e quello, viceversa, assegnato al Napoli. Eppure nel dopo-partita del San Paolo, Sarri ha eccepito: "Se dobbiamo parlare di arbitri, allora avremmo dovuto cominciare da ieri sera (sabato, ndr)".

    Discorso cui fa ricorso solo chi è a corto di argomenti o ha una coda di paglia lunga un chilometro. Nessuno sano di mente, infatti, e a conoscenza dei regolamenti, può avere dubbi sulle decisioni prese da Maresca a Verona: il doppio giallo a Bastien era inequivocabile e il rosso a Cacciatore inevitabile perfino per il giocatore che ha riconosciuto la sua mancanza. Opinabili, per lo meno, invece, i rigori (dato al Napoli, negato al Bologna) nella gara di domenica. Io credo che fossero da assegnare entrambi e che Mazzoleni male abbia fatto a non andare al video per rivedere il mani di Koulibaly. Tra l'altro, comportandosi in questo modo pilatesco, l'arbitro ha derogato dal dettato del designatore Rizzoli che, proprio nelle ultime settimane, era stato chiaro: "in caso di tocco di mano o di braccio, l'arbitro centrale deve andare a rivedere l'azione al video". Insomma deve farsi un'idea propria, non mediata da un collega (nella fattispecie Orsato).
       
    Per quanto riguarda l'intervento di Masina ai danni di Callejon, esso appartiene alla fiscalità - che io chiamo calvinismo - del Var. Una mano poggiata sulla spalla dell'avversario, da parte di un calciatore saltato e quindi nell'impossibilità di intervenire, se non in maniera fallosa, determina il calcio di rigore al di là della pressione o dell'intensità del gesto. Né l'una, né l'altra, infatti, sono misurabili. Per tutto ciò, il rigore assegnato al Napoli non è uno scandalo. Al contrario lo è - o potrebbe sembrarlo - quello non dato al Bologna. Come ha sostenuto opportunamente Donadoni, l'arbitro doveva andare a rivedere l'episodio (come prescritto da Rizzoli). Fidarsi è stata una leggerezza che, forse, ha condizionato una partita. Di questo Sarri dovrebbe prendere atto. E cioè che nell'occasione - come a Crotone con il braccio di Mertens - il Napoli è stato favorito. Dire "ma la Juve…" è puerile e perdente. Non solo sul piano dialettico, ma strettamente logico.
       
    Finora la Juve è stata graziata per il mani di Bernardeschi a Cagliari e per il gol (ininfluente perché era il secondo) di Mandzukic al Torino in Coppa Italia (c'era fallo iniziale di Khedira). Competizione più, competizione meno, siamo pari. Il tutto ai danni di quelle squadre che - come dice Donadoni - vanno dall'ottavo posto in giù. Poi se Sarri crede che la purezza esista solo dove c’è lui ("Quando allenavo l'Empoli ho avuto l'impressione di avere dei torti, ma non contro il Napoli"), allora non resta che prendere atto di come l'ottusità offuschi ogni confronto.

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