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    Da Ferguson a Zirkzee, così il Bologna scopre i suoi talenti

    Da Ferguson a Zirkzee, così il Bologna scopre i suoi talenti

    • Francesco Guerrieri
    Dietro l'exploit del Bologna c'è un nome e un cognome: Giovanni Sartori. Lui che è stato uno dei protagonisti del miracolo Chievo, lui che ha fatto diventare grande l'Atalanta, in un anno e mezzo ha messo in piedi un nuovo progetto vincente. Lavora nell'ombra, difficilmente si fa vedere in giro per gli alberghi di Milano ma quando si muove non lo fa mai casualmente. Osserva, studia, legge e poi affonda il colpo. Posch, Moro, Ferguson, Zirkzee... sono tutte sue intuizioni frutto di un lavoro attento e scrupoloso a ogni dettaglio. Occhio a Fabbian e Karlsson, possono essere i prossimi.

    BOLOGNA, LA NOSTRA INTERVISTA A DI VAIO

    IL METODO - Insieme al suo staff ha messo in piedi una squadra che non faceva così bene da più di quarant'anni: sesto posto, dieci risultati utili consecutivi, tanti giocatori lanciati e un allenatore moderno e già accostato ai top club come Thiago Motta. Nella stagione scorsa Sartori ha visto quasi 2000 partite, rigorosamente dal vivo. E' convinto che così si facciano meno errori. Belgio, Olanda e Francia per lui e Di Vaio sono diventate una seconda casa, Svizzera, Danimarca, Scozia, Polonia, Spagna e Portogallo sono monitorate grazie a scout di fiducia. Un giocatore inserito nel database viene osservato una volta in casa e una in trasferta da tre osservatori diversi, poi le relazioni arrivano sulla scrivania dei dirigenti che valutano il ragazzo. Se convince, sono loro ad andarlo a vedere di persona.

    PIANIFICAZIONE - E' successo così con Posch, Ferguson, Zirkzee, e prima ancora con Tomiyasu, che Di Vaio è andato a seguire più volte quando giocava in Belgio nel St. Truiden. Una volta stabilito il budget messo a disposizione dalla società iniziano a pianificare il mercato, anche in base alle esigenze di Thiago Motta. E succede tutto in un periodo nel quale - apparentemente - le trattative sembrano passare in secondo piano e tutti gli occhi sono puntati sulle partite. Loro, già tra aprile e maggio, sanno già su chi puntare in estate. E quando sono conviti di un giocatore vanno, e se lo prendono. Quasi sempre.

    NDOYE, POSCH E FERGUSON - Quest'estate Sartori ha fatto più di 50 telefonate a Ndoye per convincerlo ad accettare. Alla fine ha firmato. Per prendere Posch si sono giocati la carta del connazionale Arnautovic; a proposito: preso a 6 milioni e rivenduto a 10 all'Inter. E ancora Ferguson, decisivo ieri nella vittoria con la Lazio: lo seguivano da anni e l'hanno strappato al Lecce di Corvino offrendo leggermente di più per l'ingaggio. E il giocatore si è convinto. Scouting, strategie e pianificazioni di uno staff che funziona alla grande. Motta ringrazia e ha trovato la quadra giusta per far rendere tutti al meglio, il Bologna continua a volare.

    @francGuerrieri 

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