2016 Claudio Villa - Inter
Crisi Inter, il silenzio assordante di Suning e l'ambiguità di Thohir: ai tifosi cosa resta, solo le parole di Moratti?
I rumors su presunte divisioni all'interno dello spogliatoio, un allenatore che in conferenza stampa lancia frecciate agli uomini che si occupano del mercato, una classifica che domani sera potrebbe vedere l'Inter fuori dalle prime quattro posizioni: ci vuole ancora qualcosa prima che Zhang Jindong faccia sentire la sua voce? Occorrono altri passi falsi, sul campo e a livello mediatico, prima che la proprietà cinese batta un pugno sul tavolo? I 50 mila tifosi che in media seguono la squadra a San Siro hanno bisogno di sentire che i padroni dell'Inter sono vicini alla squadra, all'allenatore e alla dirigenza. E che hanno il polso della situazione.
E poi c'è sempre l'ambiguità chiamata Thohir: nella pirotecnica conferenza stampa di venerdì, Spalletti a un certo punto ha dichiarato: "Chiederò al presidente di prendere una linea diversa, perché voi fate tanti nomi e qualcuno ve li farà". Ora, non c'è nessun dubbio che, se a parlare così fossero stati Allegri e Sarri, la parola 'presidente' sarebbe stata immediatamente accostata ad Agnelli e De Laurentiis. All'Inter invece? Spalletti parlava del patron Zhang Jindong, del figlio di quest'ultimo (Steven) o di Erick l'indonesiano, tuttora nominalmente presidente della società con il suo 30% di quote?
Cosa devono attendersi i tifosi nerazzurri? Che domani sotto ai suoi uffici parli ancora Massimo Moratti, come era solito fare al lunedì quando era proprietario e presidente e come ha fatto sporadicamente anche nell'ultimo periodo? Deve essere ancora lui il termometro di casa Inter? O dalla Cina qualcuno finalmente dirà qualcosa?