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Correa, l'ennesima partita 'da zero'. I 33 milioni per l'Inter sono un macigno strategico sul mercato
ZERO - Nei suoi 113 minuti giocati, sono solo 42 i palloni giocati, quasi tutti decentrandosi lungo l'out di sinistra lontano dal fulcro dell'attacco. C'è però di più perché analizzando più nel dettaglio il rendimento, oltre ai soli 3 duelli vinti su 12 tentati (dal giocatore con più qualità e dribbling a disposizione in rosa) è la cifra 0 a farla da padrone. Zero intercetti, zero tiri tentati (quello a porta vuota spedito a lato era a gioco fermo), zero cross riusciti, zero assist, zero occasioni create e 1 solo fallo subito. Numeri da subentrante in un momento di difficoltà della squadra, non di un titolare di una che ha comunque avuto la stragrande maggioranza del possesso palla per i 120 minuti di gara.
33 MILIONI UN MACIGNO - Se zero, l'ennesimo, è la cifra simbolo della partita di ieri, 33 è quella che più sta incidendo sulle scelte dell'Inter e rappresenta un macigno strategico passato, presente e futuro. È questa la cifra che l'Inter ha iscritto a bilancio per l'operazione che lo ha portato prima in prestito con obbligo e ora a titolo definitivo a Milano dalla Lazio. Cifre che incidono ancora tantissimo sul fondo ammortamenti (10,8 milioni annui fino al 2025) e che di fatto rendono ingestibile un futuro lontano da Appiano Gentile. Oggi per non fare minusvalenza servirebbero non meno di 27 milioni di euro, 22 milioni spostando un obbligo di riscatto a fine stagione. A questi vanno aggiunti i circa 6,5 milioni di euro lordi del suo ingaggio annuale che tolgono quasi la totalità dei club di fascia medio bassa dai giochi. Zero e trentatré, campo e mercato. Correa per l'Inter è un problema strategico.
