
Conte e la difesa a 4: tutte le volte che l'ha usata e le origini del 3-5-2. Idee, moduli e interpreti, i dati
QUESTIONI DI SISTEMA - "In ogni club in cui ho allenato ho usato il Subbuteo, anche per spiegare alcune situazioni tattiche ai miei calciatori. Ne ho sempre avuto uno a casa. In futuro potrei giocare con una linea difensiva alta a quattro, ma bisogna pressare molto, altrimenti si corrono grossi rischi. La gente pensa che il mio 3-5-2 sia un sistema difensivo, ma non è vero. Basta vedere quanti gol segnano le mie squadre in ogni stagione. Non dipende dal fatto che siano tre o quattro in difesa, dipende da come schieri la squadra e come costruisci le azioni d'attacco. Non va bene essere troppo difensivi, ma neanche troppo offensivi. Bisogna adattarsi alle caratteristiche dei giocatori. La mia esperienza mi dice che se vuoi vincere il campionato o alzare un trofeo, devi avere una squadra equilibrata. La scorsa stagione il Manchester City è stato il miglior esempio di squadra dotata di grande equilibrio, difensivamente e offensivamente". L’attacco alle critiche a chi lo accusa di esser difensivo, la malleabilità di non irrigidirsi su un esclusivo schema tattico, l’eventualità e la predisposizione al cambiamento, sono vari i messaggi lanciati da Antonio Conte nelle dichiarazioni odierne. Al di là di ogni possibile destinazione futura, per comprendere al meglio queste frasi per l’ex manager degli Spurs, andiamo a riguardare il suo passato da allenatore, per analizzare in quali stagioni, con quali squadre e quali risultati ha ottenuto Conte quando non ha utilizzato il suo famoso 3-5-2, a dimostrazione della trasformabilità delle sue rose e della capacità di sapersi adattare da parte dell’ex CT azzurro.
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Arezzo (2006-2007) – E’ la sua prima esperienza da allenatore. Nella cadetteria di quella stagione, Conte predilige il 4-4-2, alternandolo ad alcune variazioni come il 4-5-1, il 4-3-1-2 o il 4-2-3-1, tanto caro al Milan di Stefano Pioli. 12 partite disputate in quella prima parte annata (tra Coppa Italia e Serie B) con soli 3 successi – tutti nel torneo nazionale – di cui nessuno in campionato (5 pareggi e 4 sconfitte). Dopo l’esonero, torna sulla panchina dell’Arezzo nel marzo dell’anno successivo (2007) disputando altri 15 match, portando a casa 8 vittorie e debuttando, per la prima volta in carriera, il 3-5-2 (sconfitta per 1-0 a Lecce, poi vince contro il Verona per 3-1). I primi esperimenti del Conte che sarà.
FORMAZIONE TIPO – Bremec; Terra, Capelli, Ranocchia; Bondi, Di Donato, Bricca, Togni, Croce; Volpato, Floro Flores.

Bari (2008-2009) – L’avventura di Conte allenatore prosegue nel capoluogo pugliese. In due anni, riporta la piazza barese in Serie A, dopo una cavalcata incredibile che porterà i Galletti a conquistare il campionato a discapito del Parma, anch’esso promosso in massima serie. É un Conte che lascia che sia il campo a parlare, con tanto spettacolo e una squadra dinamica, determinata e talentuosa. L’ex Juve continua ad affidarsi ai moduli a 4 nelle sue più disparate combinazioni (4-4-2, 4-2-3-1, 4-1-3-2). E’ un Bari offensivo, con tanta qualità e con il quale conquisterà un’ottima media di 1,76 punti in 67 incontri.
FORMAZIONE TIPO – Gillet; Masiello, Ranocchia, Stellini, Parisi; Gazzi, De Vezze: Guberti, Bellomo; Kutuzov, Barreto

Atalanta (2009-2010) – Antonio Conte assaggia la Serie A sulla panchina degli orobici. Anche in quest’avventura, si affiderà a una difesa a 4, intervallando un centrocampo a rombo a uno a con due mediani. L’esperienza non sarà positiva e terminerà con 3 soli successi in 14 partite.
FORMAZIONE TIPO – Consigli; Pellegrino, Bellini, Peluso, Garics; De Ascentis, Guarente; Valdes, Doni, Padoin; Tiribocchi.

Siena (2010-2011) – La carriera di Conte riparte dalla Serie B e da una piazza intensa come la toscanissima Siena. Per la prima volta, Antonio comincerà ad alternare il suo marchio di fabbrica 3-5-2 ai moduli già utilizzati in passato come il 4-3-1-2 e il 4-3-2-1. E’ una stagione densa di soddisfazioni per il tecnico salentino, che trova una nuova promozione in Serie A, arrivando 2° in campionato dietro solamente all’Atalanta, per 2 soli punti. E’ l’inizio del 3-5-2 di contiana fattura.
FORMAZIONE TIPO – Coppola; Vitiello, Ficagna, Terzi; Troianiello, Carobbio, Sestu, Marrone, Del Grosso; Calaiò, Reginaldo.

Juventus (2011-2015) – Una storia d’amore che riporta La Vecchia Signora sul tetto del calcio italiano, dopo alcune annate, quelle post-Calciopoli, vissute non da primissima della classe. Sono stagioni di primissima fattura, dove Conte colleziona 3 scudetti consecutivi, dando inizio alla decennale epoca bianconera alla conquista del nostro campionato. È la definitiva consacrazione del 3-5-2.
FORMAZIONE TIPO – Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal/Marchisio, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez, Quagliarella

Italia (2014-2016) – Arriva la chiamata della Nazionale, che guiderà durante le qualificazioni agli Europei 2016 (conclusi con l’eliminazione ai rigori, per mano della Germania, ai quarti di finale) dopo la cocente seconda eliminazione ai gironi ai Mondiali 2014.
FORMAZIONE TIPO – Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Florenzi, Parolo, De Rossi, Giaccherini, De Sciglio; Eder, Pellé

Chelsea (2016-2018) – 106 partite alla guida dei Blues, riportandoli immediatamente alla vittoria della Premier League. Il patentato 3-5-2 è alternato al 3-4-2-1 o un raro 5-4-1 di impostazione maggiormente difensiva.
FORMAZIONE TIPO – Courtois; Azpilicueta, David Luiz, Terry; Moses, Kanté, Fabregas, Alonso; Hazard, Willian; Diego Costa

Inter (2019-2021) – 102 partite da tecnico nerazzurro, una media impressionante di 2,11 punti a match. Uno scudetto conquistato che interrompe l’egemonia nazionale che lo stesso Conte aveva creato nella sponda bianconera di Torino.
FORMAZIONE TIPO – Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi. Barella, Brozovic, Eriksen, Perisic; Lukaku, Lautaro Martinez.

Tottenham (2021-2023) – L’ultima esperienza, a ora, da allenatore. Riporta la squadra londinese, con una rimonta incredibile, a centrare la qualificazione alla Champions League. L’ennesimo grande risultato, in attesa della prossima grande sfida. Sino a questo momento, Conte ha allenato in 594 incontri, facendo segnare alle proprie squadre ben 1068 reti, poco meno di una media di 1,8 gol a partita, portando a casa ben 1175 punti, frutto di ben 347 successi e 134 pareggi (1,98 punti a match).
FORMAZIONE TIPO – Forster; Romero, Lenglet, Dier; Emerson, Hojbjerg, Skipp, Davies; Richarlison, Kulusevski; Kane.