Redazione Calciomercato

Conte al Milan o alla Juventus? La volata Scudetto del Napoli è "inquinata"
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Conte al Milan? Conte alla Juventus? Il gradimento esiste, inutile negarlo. E in fondo c'è pure una logica dietro tutto ciò: rossoneri e bianconeri andranno incontro ad un'inevitabile ed ineluttabile rivoluzione in estate, che il raggiungimento o meno del quarto posto – al termine dell'attuale campionato – condizionerà soltanto in parte. Le brusche virate, prima quella del Diavolo con l'avvicendamento tra Fonseca e Conceiçao, e poi quella a Torino con Tudor a rimpiazzare Motta durante la sosta, sono la fotografia più nitida di scelte e strategie sbandierate come futuribili e futuristiche soltanto pochi mesi fa e cancellate da un colpo di spugna alla velocità della luce. Tanto il Milan come la Juventus vogliono ripartire da una certezza nella stagione che verrà e spesso questa parola fa rima con Antonio Conte.
MILAN, E' CORSA A 4 PER IL NUOVO ALLENATORE
Così come le rispettive dirigenze hanno iniziato a programmare, dietro le quinte, il campionato 2025/2026, entrambe le tifoserie si sono immediatamente rianimate e compattate attorno al nome dell'allenatore che – comunque dovesse andare a finire la volata Scudetto con l'Inter – ha confermato una volta di più le sue indiscusse doti di guaritore di gruppi e spogliatoi in cerca di identità. Il Napoli, reduce da un incredibile (in negativo) decimo posto nell'annata successiva a quella della conquista del tricolore con Spalletti, ha pure perduto tra l'estate scorsa e l'ultima finestra invernale di mercato i due principali uomini della cavalcata per il titolo: prima Osimhen e poi Kvaratskhelia. Ha dovuto ricostruirsi su equilibri diversi, giocatori nuovi e concetti di calcio inediti e da mandare a memoria in tempi rapidi, per provare a sfruttare l'oggettivo vantaggio di avere un calendario molto meno denso di impegni, rispetto alle principali concorrenti. E lo ha fatto.
JUVE, ELKANN METTE MANO AL PORTAFOGLI: COSA STA SUCCEDENDO
Con un gruppo di giocatori, sulla carta, meno talentuoso di quelli a disposizione di Milan e Juventus, Antonio Conte ha affermato una volta di più la sua innata capacità di saper entrare nella testa dei propri ragazzi e di saperne esaltare le qualità (e nasconderne il più possibile i limiti), creando un blocco di granito in grado di resistere ad ogni sollecitazione dall'esterno. La novità delle ultime settimane è che le pressioni ora si rivolgono proprio verso l'allenatore del Napoli, che proprio nel momento in cui la corsa Scudetto entra nel vivo - con l'ultimo mese e mezzo in cui si gioca tutto – finisce al centro dei rumors di mercato. Con un certo anticipo sulla tabella di marcia. Se a Milano, sponda nerazzurra, tutti gli attori protagonisti della vicenda hanno fatto quadrato attorno alla figura di Simone Inzaghi, blindato e pronto a rinnovare il suo contratto, dall'altra parte della barricata si parla invece del futuro, lontano da Napoli, del suo condottiero.
MAROTTA CONFERMA INZAGHI: "UNA FORMALITA'"
Che, attenzione, un anno fa di questi tempi non si immaginava certo alla guida della squadra del presidente De Laurentiis, tanto più con un accordo valido fino al 2027. Anzi, sperava e pregava che una tra Milan e Juventus rispondessero al suo appello sottotraccia di affidare a lui quei progetti tecnici costruiti su fondamenta non abbastanza solide da sostenere l'inesperienza di Paulo Fonseca e Thiago Motta a certi livelli. Oggi però – e ha già avuto modo di ricordarlo – la testa di Antonio Conte è tutta rivolta al Napoli, ad ogni singolo tentativo per spodestare l'Inter di Inzaghi dal trono e, come dimostrerebbero i primi sondaggi e movimenti sul mercato dell'estate prossima, rafforzare l'idea che il suo approdo in azzurro non venga ricordato come un fugace passaggio. C'è anche questa particolarità, questa peculiare curiosità nell'avvicente duello per la conquista dello Scudetto tra Inter e Napoli, in qualche modo “inquinata” dal chiacchiericcio e dal gossip che toccano solo una delle due parti. A Conte e al suo manipolo di uomini il compito di respingere anche questo assalto.
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MILAN, E' CORSA A 4 PER IL NUOVO ALLENATORE
Così come le rispettive dirigenze hanno iniziato a programmare, dietro le quinte, il campionato 2025/2026, entrambe le tifoserie si sono immediatamente rianimate e compattate attorno al nome dell'allenatore che – comunque dovesse andare a finire la volata Scudetto con l'Inter – ha confermato una volta di più le sue indiscusse doti di guaritore di gruppi e spogliatoi in cerca di identità. Il Napoli, reduce da un incredibile (in negativo) decimo posto nell'annata successiva a quella della conquista del tricolore con Spalletti, ha pure perduto tra l'estate scorsa e l'ultima finestra invernale di mercato i due principali uomini della cavalcata per il titolo: prima Osimhen e poi Kvaratskhelia. Ha dovuto ricostruirsi su equilibri diversi, giocatori nuovi e concetti di calcio inediti e da mandare a memoria in tempi rapidi, per provare a sfruttare l'oggettivo vantaggio di avere un calendario molto meno denso di impegni, rispetto alle principali concorrenti. E lo ha fatto.
JUVE, ELKANN METTE MANO AL PORTAFOGLI: COSA STA SUCCEDENDO
Con un gruppo di giocatori, sulla carta, meno talentuoso di quelli a disposizione di Milan e Juventus, Antonio Conte ha affermato una volta di più la sua innata capacità di saper entrare nella testa dei propri ragazzi e di saperne esaltare le qualità (e nasconderne il più possibile i limiti), creando un blocco di granito in grado di resistere ad ogni sollecitazione dall'esterno. La novità delle ultime settimane è che le pressioni ora si rivolgono proprio verso l'allenatore del Napoli, che proprio nel momento in cui la corsa Scudetto entra nel vivo - con l'ultimo mese e mezzo in cui si gioca tutto – finisce al centro dei rumors di mercato. Con un certo anticipo sulla tabella di marcia. Se a Milano, sponda nerazzurra, tutti gli attori protagonisti della vicenda hanno fatto quadrato attorno alla figura di Simone Inzaghi, blindato e pronto a rinnovare il suo contratto, dall'altra parte della barricata si parla invece del futuro, lontano da Napoli, del suo condottiero.
MAROTTA CONFERMA INZAGHI: "UNA FORMALITA'"
Che, attenzione, un anno fa di questi tempi non si immaginava certo alla guida della squadra del presidente De Laurentiis, tanto più con un accordo valido fino al 2027. Anzi, sperava e pregava che una tra Milan e Juventus rispondessero al suo appello sottotraccia di affidare a lui quei progetti tecnici costruiti su fondamenta non abbastanza solide da sostenere l'inesperienza di Paulo Fonseca e Thiago Motta a certi livelli. Oggi però – e ha già avuto modo di ricordarlo – la testa di Antonio Conte è tutta rivolta al Napoli, ad ogni singolo tentativo per spodestare l'Inter di Inzaghi dal trono e, come dimostrerebbero i primi sondaggi e movimenti sul mercato dell'estate prossima, rafforzare l'idea che il suo approdo in azzurro non venga ricordato come un fugace passaggio. C'è anche questa particolarità, questa peculiare curiosità nell'avvicente duello per la conquista dello Scudetto tra Inter e Napoli, in qualche modo “inquinata” dal chiacchiericcio e dal gossip che toccano solo una delle due parti. A Conte e al suo manipolo di uomini il compito di respingere anche questo assalto.
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Commenti
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Cercano di inquinare l’ambiente ma non ci riusciranno.