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    Conta solo il risultato: se il Milan vince queste partite, può davvero pensare alla seconda stella

    Conta solo il risultato: se il Milan vince queste partite, può davvero pensare alla seconda stella

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Sorpasso all’Inter con brivido. Il Milan batte 1-0 il Genoa grazie a un gol di Pulisic nel finale e poi salva i tre punti con un intervento di Giroud costretto a improvvisarsi portiere al posto dell’espulso Maignan. E quando si vincono certe partite, si può davvero pensare che sia l’anno buono per conquistare lo scudetto, visto che nemmeno l’1-5 subito nel derby ha lasciato tracce in classifica. A poco serve, quindi, sottolineare quanto ha sofferto il Milan contro un Genoa tutt’altro che irresistibile perché nel calcio conta il risultato e tutto il resto passa in secondo piano, a cominciare dagli errori di Pioli che esagera con il turnover e soltanto nel secondo tempo si affida ai migliori. Non a caso, alla fine di una gara brutta ma emozionante, durata addirittura 104’, gli uomini decisivi si rivelano appunto Pulisic, Leao e Giroud, sia pure come portiere d’emergenza. A nulla serve, infatti, l’azzardo di schierare per la prima volta Okafor e soprattutto l’impalpabile Jovic, perché il Milan gioca poco e male, anche se il Genoa crea pochi pericoli a Maignan, che mancherà per squalifica nella prossima gara contro la Juventus, come Hernandez.

    RIVOLUZIONE PIOLI - Anche se poi ci sarà la sosta del campionato, senza partite di Champions a metà settimana, Pioli opera un’autentica rivoluzione, schierando per la prima volta dall’inizio cinque nuovi acquisti, due nel trio di centrocampo, Musah e Reijnders al fianco di Adli, e addirittura tre su tre in attacco, Chukwueze, Jovic e Okafor. Tanti, troppi, cambiamenti fanno però rimpiangere i titolari lasciati in panchina, con una colpevole contraddizione, perché in assenza del capitano Calabria, rilevato da Florenzi, viene confermato Hernandez con la fascia al braccio, già diffidato. E invece di limitare le sue frequenti scorrettezze, il francese riesce subito a farsi ammonire, saltando così per somma di cartellini gialli la prossima sfida contro la Juventus.

    POCHE EMOZIONI - Per la verità anche l’ex centravanti milanista, Gilardino, si fa ammonire per un’immotivata protesta perché il rigore che chiede è inesistente. Lui almeno non salterà la prossima sfida con l’Atalanta dell’ex rossoblù Gasperini, ma il problema del Genoa è un altro perché in assenza dell’infortunato Retegui, Gudmundsson appare troppo solo in attacco per cui Maignan fa lo spettatore, ben protetto dalla collaudata T2 Thiaw-Tomori. Il Milan fa poco di più perché si rende pericoloso soltanto all’inizio, con un cross di Chukwueze non sfruttato da Okafor, e così il primo tempo si chiude senza grandi emozioni.

    NUOVI ESTERNI - Pioli si rende conto di avere esagerato con il turnover e dopo l’intervallo cerca di correre ai ripari cambiando i due esterni d’attacco. Fuori Okafor e Chukwueze, che per la verità era stato il più intraprendente, ecco di nuovo Leao e Pulisic, sesto nuovo acquisto, con la conferma al centro di Jovic. Per vedere gli effetti di queste correzioni bisogna però attendere 20’, quando Leao schiaccia di testa un bel pallone che Martinez alza sopra la traversa con il primo intervento difficile della serata. Per vincere, però, ci vuole altro e allora Pioli cambia ancora.

    NUOVO MODULO - Fuori il discontinuo Adli e Florenzi, si rivedono altri due titolarissimi, Giroud e Calabria, con la sorprendente conferma di Jovic. E così ecco un modulo più offensivo con un nuovo 4-2-4 in cui Musah e Reijnders sono i due centrali di centrocampo alle spalle dei due esterni Pulisic e Leao e soprattutto delle due punte Jovic e Giroud che non avevano mai giocato insieme. Invece di rendersi più pericoloso, il Milan rischia per la prima volta di andare in svantaggio, salvato da una bella deviazione di Maignan su conclusione di Dragusin, corretta involontariamente da Reijnders.

    PREMIO FINALE - In assenza di ritmo e fantasia, il Milan ha almeno il merito di cercare maggiormente il gol con un generoso assalto finale nella metà campo rossoblù. E a forza di attaccare raccoglie il premio per la sua generosità quando Musah crossa dalla destra e Pulisic, dopo un sospetto controllo con il braccio, gira di sinistro il pallone dell’1-0. Prima di convalidare la rete, infatti, l’arbitro Piccinini deve attendere la risposta dal collega Di Paolo al Var e soltanto quando arriva il loro ok, Pioli e tutto il Milan possono esultare. Sembra finita e invece i rossoneri devono ringraziare Maignan che salva due volte di testa fuori area, ma colpisce con il ginocchio Ekubian e viene espulso. Manca poco più di un minuto alla fine del recupero e siccome Pioli ha colpevolmente esaurito le cinque sostituzioni, con l’ingresso di Bartesaghi al posto di Jovic, Giroud si improvvisa portiere e con la maglia verde di Maignan salva il successo con un intervento decisivo. E per la serie “tutto è bene quel che finisce bene”, il Milan festeggia la vittoria più emozionante e più importante del suo campionato. Con tanti saluti all’Inter che per almeno due settimane continuerà a guardare dall’alto in basso.

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