CM SHOW. Massimo Bagnato tifa Roma: 'Il mio presidente è… Totti!'
Con il suo umorismo surreale e nonsense, Massimo Bagnato è riuscito in questi anni a farsi apprezzare da un pubblico sempre più vasto. Dopo tante ospitate al 'Maurizio Costanzo Show', a 'Quelli che il calcio', e su Radio2 con Lillo & Greg, oggi è uno dei comici di punta di Zelig, su Canale 5. Romano e romanista, Bagnato si è concesso ai microfoni di Calciomercato.com poco prima di recarsi al Teatro degli Arcimboldi di Milano per le registrazioni della trasmissione tv.
Partiamo con una curiosità: c'è spazio per parlare anche di calcio (e sfottersi magari) dietro le quinte di Zelig, durante le registrazioni?
'Certo! Bisio quando gioca il Milan segue continuamente la partita durante le pause e si fa aggiornare sul risultato dai tecnici. La semifinale di Coppa Italia con la Juve l'ha vissuta sul palco. Poi ci sono Gino & Michele che tifano Inter, e quando tra gli autori c'era anche Nicola Savino, nerazzurro pure lui, lo sfottò era all'ordine del giorno. Giancarlo Bozzo (ideatore e autore del programma, ndr) invece tifa Sampdoria, quindi quest'anno non fa testo: ma non mi scorderò mai che sono stati proprio i blucerchiati, due anni fa, a farci perdere lo scudetto vincendo all'Olimpico...'.Ecco, veniamo al punto: perché proprio la Roma?
'Mio padre, laziale, mi portava allo stadio per far sbocciare in me la passione per i colori biancocelesti. Ma quello era il periodo in cui nella Roma giocavano Falcao, Pruzzo, Di Bartolomei, Nela... una squadra che non aveva nulla da invidiare a un Barcellona di oggi. E poi io, grande appassionato di Alberto Sordi, non potevo che diventare romanista come lui!'.
Immagino che tuo padre non l’abbia presa bene...
'L'ha presa sportivamente. Quando guardiamo il derby insieme si crea un clima di fair play incredibile tra di noi, sembriamo quasi inglesi, ma mia madre mi dice che quando non ci sono in realtà dice peste e corna della Roma'.
Tifoso da stadio, dunque?
'Sono stato abbonato all'Olimpico per tanti anni: ho ammirato Voeller, Giannini, l'era di Mazzone... Ho sempre avuto la fortuna di avere amici romanisti con cui andare allo stadio: la famiglia di Lando Fiorini, Teo Mammucari, e più recentemente anche Rosella Sensi, che ho conosciuto di persona insieme al marito, e a cui sono molto legato'.
Meglio non dirlo troppo ad alta voce: oggi la sua figura non va proprio di moda, nella Capitale...
'Penso che da parte dei tifosi ci vorrebbe più gratitudine verso la sua gestione. Con Rosella avremmo meritato di vincere almeno due o tre scudetti: purtroppo l'Inter in quel periodo era più forte e anche più... aiutata. Ma quella squadra di Spalletti poteva giocarsela con chiunque in Italia e in Europa. Certo, ora guardo come tutti con curiosità al lavoro che sta svolgendo la nuova dirigenza, ma bisogna dire che di fronte a risultati del genere, in passato, i tifosi avrebbero reagito decisamente peggio. In ogni caso il mio presidente è Francesco Totti: se lui crede nel progetto ci credo anch'io, sto tranquillo. Di lui mi fido ciecamente, sarei pronto a consegnargli anche le chiavi di casa se me lo chiedesse'.
Domenica sera si va in casa della Juventus. Portare via punti è una missione impossibile?
'Se ci danno il giusto, niente è impossibile. Del resto all'andata un punto lo abbiamo rosicchiato. Presi singolarmente i loro giocatori non sono più forti dei nostri, forse solo Stekelenburg esce perdente dal confronto con Buffon. Quello che manca a noi è la determinazione e la cattiveria agonistica, mentre la Juve ha una fame di vincere incredibile. Confido nella presenza in campo del capitano: c'è poco da fare, con lui la squadra è più coesa'.