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    Chievomania: un gruppo finalmente maturo dopo il Milan

    Chievomania: un gruppo finalmente maturo dopo il Milan

    • Federico Vaccari
    A piccoli passi, piccoli segnali di un Chievo non smarrito. C’era il timore dopo Empoli che il Chievo si fosse eclissato, quasi sedentarizzato. Contro il Milan, invece, in una gara strana (un punto che non fa male a nessuno e che ha dato per motivi diversi continuità ad entrambe) e incerta fino all’ultimo, ha fatto uscire un Chievo diverso. Un Chievo grintoso, che sa quanto conti fare bene adesso. La corsa estenuante di Hetemaj su quella fascia sinistra rappresentava lo spirito genuino di una squadra che avrà anche contro la Roma tutto da guadagnare. Contro i giallorossi, ormai il calendario non prevede troppi ed ulteriori cali di tensione, c’è da rivedere lo stesso Chievo tosto del Milan. Una Roma che venderà cara la pelle a Verona, dopo il mezzo passo falso contro il Verona e pure con una pareggite da curare. I precedenti non vanno a favore del Chievo, che ha vinto solo una volta in 12 sfide al Bentegodi: era il 2012, Pellissier segnò la rete della vittoria nella nebbia di un dicembre molto freddo.

    Ma la fiducia rimane intatta. Il Chievo rispetto alla prima parte di campionato della gestione Corini è riuscito a fare tre punti in più, che sommati ad una media complessiva del campionato garantirebbe ancora margine di miglioramento. In più, c’è da credere che anche contro la Roma la squadra di Maran giocherà con la stessa aggressività messa in mostra sabato scorso. Segno che anche dagli errori si può imparare, segno che questo Chievo è davvero finalmente maturo.

    Una squadra ad intermittenza ad inizio campionato, caparbia e concreta nella prima parte della gestione Maran, finalmente squadra con l’inizio dell’anno nuovo. Una maturità che, indipendentemente dal risultato di domenica, si vuole vedere anche contro la Roma.
    Servirà per il rush di marzo e aprile che prevede in ordine Roma, Palermo, Udinese e Cagliari in casa, Genoa, Sassuolo, Lazio in trasferta. Un calendario da centellinare, gara dopo gara. Punto dopo punto.

    Magari evitando grossi passi falsi.
     

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