Fiorentina, Boruc vs Neto: continuità o plusvalenza?
Chissà se Pantaleo Corvino ha anche un passato da portiere, data la predilezione che ha, in termini di acquisti, per quel ruolo. Nei suoi anni da direttore sportivo della Fiorentina di portieri ne ha presi e ceduti in quantità industriali, sia per la prima squadra che per il settore giovanile: in quest'ultimo caso è riuscito a pescare anche da territori inesplorati, come quel Svedkauskas, numero uno lituano, fra l'altro ieri protagonista in positivo dell'ottavo della Viareggio Cup, contro l'Empoli. Pur avendo acquistato una garanzia come Sebastien Frey nell'estate del 2005 (grazie anche alla complicità del giocatore, che si decurtò e di molto il proprio ingaggio), protagonista assoluto in quella Fiorentina 'lanciata' in campionato e in Europa per quasi un lustro, Corvino nell'estate del 2010 decide di comprare Artur Boruc dal Celtic Glasgow. Un'altra operazione economica felice, visto il costo del cartellino - 1,5 milioni di euro -, ma il primo di una serie di equivoci sulla titolarità del ruolo, che ha creato negli ultimi due anni non pochi imbarazzi nello spogliatoio viola. Frey infatti, che aveva avuto come 'fidi' dodicesimi prima Storari e poi Avramov, con l'arrivo a Firenze di Boruc si vede 'minacciato', soprattutto perché al polacco viene di fatto promessa dalla società la maglia da titolare. Ma Frey vince il 'ballottaggio' estivo proprio con Boruc, e - fino all'infortunio del 3 novembre 2010 - conserva il posto.
Nel mercato successivo (inizio 2011) Corvino, sempre per la predilezione di cui sopra, decide di giocarsi il bonus per l'acquisto di un extracomunitario prelevando l'allora 20enne Neto dall'Atletico Paranaense, che di fatto finisce in panchina come dodicesimo per il resto della stagione, perdendo così anche la chiamata del c.t. del Brasile per la Coppa America dell'estate successiva. Il trasferimento al Genoa di Frey, che nel frattempo si era ripreso fisicamente ma che aveva capito l'aria strana che tirava nei suoi confronti, nonostante gli anni di gloriosa militanza, fa sì che il problema portiere rimanga anche all'inizio di questo campionato. Si prova a vendere Boruc fino all'ultimo giorno d'agosto, e intanto Neto 'scalpita'. Il portiere polacco alla fine rimane in maglia viola per mancanza di offerte, e quest'anno è e sarà titolare indiscusso fino a fine stagione. Ma cosa fare la prossima estate?
L'ipotesi di cedere Boruc, che così porterebbe nelle casse viola - bisognose di milioni di euro - una bella plusvalenza, si potrebbe far largo anche nella prossima sessione di mercato, ma Delio Rossi avrebbe chiesto alla società precise garanzie sul ruolo, cosa che l'ex portiere dei Celtic, nonostante qualche parata non ortodossa e stilisticamente non perfetta, gli sta dando. Dal'’altra parte Neto sembra sempre più insofferente alla panchina, anche se dal canto suo non ha offerto, in quelle poche partite in cui ha giocato da titolare - vedi Roma-Fiorentina di quest'anno in coppa Italia -, prestazioni così convincenti meritarsi un avanzamento. Ecco perché uno dei grandi dubbi che dovranno essere risolti da qui al prossimo mercato è cosa fare con Boruc e Neto. A meno che Pantaleo Corvino non tiri fuori dal cilindro un nuovo portiere, cedendo in contemporanea sia Boruc (a titolo definitivo) che Neto (in prestito, magari in Brasile).