
Chi è Alphadjo Cisse, lo Yamal del Verona nel mirino di Milan e Atalanta
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Tra le operazioni di mercato, i rossoneri stanno accelerando per chiudere gli affari riguardanti Pavlovic, Fofana ed Emerson Royal (quest’ultimo, diventato essenziale dopo il tremendo infortunio subito da Florenzi contro i Citizens). Ma, come dicevamo, non c’è solo l’attualità da gestire per i rossoneri. C’è un futuro – letteralmente – da plasmare. Tra giovanili, Primavera e Milan Futuro (squadra che debutterà nel Girone B di Serie C a partire da quest’anno), lo staff meneghino è alla ricerca di giovani talenti che possano rimpolpare le proprie rose.
Tra questi, come riportato da Fabrizio Romano, c’è anche Alphadjo Cisse, giocatore classe 2006 del Verona. Il Milan è in trattativa con il club scaligero e, insieme al direttore Sean Sogliano, sta cercando di trovare la soluzione migliore sia per la società sia per il giocatore stesso, sinceramente entusiasta dell’interesse mostrato da parte dei rossoneri. Ci sarà da battere la concorrenza dell’Atalanta, sempre pronta a visionare i migliori talenti in giro per l’Italia, ma il club di Via Aldo Rossi è convinto di potersi assicurare le gesta di un giovane quanto futuribile talento.
Ma andiamo a scoprire insieme le caratteristiche, la carriera e tutte le informazioni e le curiosità necessarie per conoscere Alphadjo Cisse.
Alphadjo Cisse nasce il 22 ottobre 2006, nel quartiere di San Liberale a Treviso. Di origini guineane, è arrivato a Verona durante l’adolescenza, scovato e pescato dai sapienti occhi di Massimo Margiotta (ex attaccante di Udinese e Frosinone e responsabile del settore giovanile dell’Hellas) e dai suoi collaboratori dal Giorgione – formazione di Castelfranco Veneto -.
Cisse tira i primi i calci a un pallone nella Polisportiva Indomita 21 di Monigo, provincia di Treviso. Il ragazzo sembra portato verso questo il nostro sport preferito sin dalla tenera età, tanto da diventare uno degli emblemi, sin da giovanissimo, della polisportiva trevigiana. Dai Primi Calci agli Esordienti, passando per i pulcini, Cisse si sviluppa come calciatore, attirando l’interesse di alcune formazioni locali grazie a una tecnica e una volontà d’animo e di spirito non indifferente. Non è un caso che il Giorgione lo porti con sé e ne sviluppi le potenzialità per gli anni successivi, sino a quando proprio il Verona , nel 2020, a 14 anni, lo aggrega alle proprie formazioni giovanili.
Una scalata che ha attirato le attenzioni persino dell’allora sindaco di Treviso Mario Conte, che si congratulò con Cisse e la sua famiglia per la splendida crescita che ha portato Cisse ad arrivare sino al Verona attraverso queste dichiarazioni: “Quella di Cisse è una gran bella storia, di un ragazzo partito dal quartiere della periferia di Treviso e salito alla Serie A. Merito suo, delle sue qualità tecniche e morali, e di una società seria, come l’Indomita, che fa sport, aggregazione ed educazione con tanti ragazzi. Con la volontà, l’impegno e il rispetto si può fare molto, questo è un esempio che attraverso i valori dello sport, e del calcio in questo caso, si può arrivare in serie A e quindi mi congratulo con il ragazzo, la sua famiglia e la società dell’Indomita. Questi sono sani esempi da imitare per i nostri giovani e la nostra comunità”.
Con il numero 80 sulle spalle fin da bambino, Cissè è un centrocampista in grado di ricoprire tutte le posizioni fino alla trequarti e seconda punta – c’è chi infatti, come progressione, duttilità e qualità, chi lo ha messo a paragone con Lamine Yamal, astro nascente e protagonista del Barcellona e della Spagna neo laureatasi campione d’Europa -. Con la Primavera ha giocato da mezzala. Ha un gran fisico, abbinato ad una tecnica sopraffina e una velocità d'esecuzione in grado di lasciare sul posto o fuori tempo gli avversari. È un giocatore completo in grado di garantire anche copertura in fase di non possesso.
Ma questa è solo una prima parte della sua crescita. Va detto che, per dare giustizia ai suoi primi passi nel mondo del calcio, non si può che usufruire di alcune dichiarazioni fornite da chi Cisse, giocare, l’ha visto davvero.
“Era educato, parlava poco e si divertiva – racconta Gianfranco Chinellato, responsabile del settore giovanile della scuola calcio dell’Indomita e suo storico allenatore -. Gli altri bambini giocavano pure in strada, lui no. E in campo non sbagliava un allenamento. Da subito era apparso come un bravo ragazzo e calciatore molto serio. Sempre concentrato nel calcio e forte non solo fisicamente ma tecnicamente, le sue qualità emergevano sempre ed è sempre stato animato da una grande passione. Il suo impegno, negli allenamenti e nelle partite, era di sprone e di esempio per altri ragazzi e sorretto da una famiglia seria. Meritava poi di migliorare nella sua crescita e quindi, visionato dal Giorgione, abbiamo deciso di cederlo alla società di Castelfranco, con la quale abbiamo instaurato un ottimo rapporto, per continuare la crescita di calciatore dove è migliorato fino ad essere appunto ceduto al Verona dove ha conosciuto la serie A. E questo è motivo di orgoglio per la nostra società che opera con 250 giovani che fanno calcio ed aggregazione”.
“Nei Pulcini le formazioni erano da sette, avevamo le porte ridotte. Alpha prendeva il pallone nella sua area e correva a segnare. Veronica, doppio passo, nessuno lo prendeva. E se calciava una punizione, era gol al 99%. Una volta segnò pure da calcio d’angolo. Il senso del gol ce lo aveva nel sangue. Al campo – ricorda - arrivava in bus accompagnato dalla mamma. Gli altri bambini erano felicissimi di giocare con lui. Vincevamo le partite 10-0 o 11-1, la metà delle reti le realizzava Alpha – suo diminutivo sin da bambino, ndr -. Nei Pulcini siamo obbligati a cambiare tutti i giocatori, ma lui più di cinque minuti in panchina non ci restava” dirà Michele Cocco, suo allenatore nel 2017, quando Cissè aveva appena 11 anni.
Non male come presentazione per il Verona. Ma, sorretto dalla sua famiglia, è lì che il suo talento sboccia definitivamente. Dopo soli due anni nelle giovanili, Cisse viene catapultato nell’Under 19 prima e nella Primavera gialloblù poi, dando riprova delle sue ottime doti mostrate sino a quel momento. Alla prima vera stagione in Primavera 1, nel 2023, il classe 2006 ha giocato con i ragazzi di tre anni più grandi collezionando 22 presenze e 4 reti – più una nella Coppa Italia Primavera -. Un rendimento che aveva drizzato le antenne dell’allora allenatore Marco Zaffaroni, che lo chiamò tra i grandi assicurandogli un posto in panchina nelle gare di campionato contro Fiorentina e Monza. Ma questo era solo il primo assaggio di Cisse in prima squadra.
Intanto la sua consacrazione, a livello giovanile, continuava imperterrita. Dopo che nel marzo 2022, a soli 15 anni, 4 mesi e 11 giorni, era l'esordiente più giovane nella storia della squadra e dopo che nell'agosto dello stesso anno, segnando la sua prima rete contro il Sassuolo, aveva stabilito un nuovo record come marcatore più giovane nell'Under 19 del Verona, ecco che è l’ultima annata ad aver alzato l’asticella. I numeri di Cissè, infatti, sono impressionanti: 30 presenze e 16 gol nel campionato Primavera 1. Un rendimento superlativo – tanto da meritarsi la convocazione con la Nazionale italiana Under 19 di Bernardo Corradi e un debutto in rete contro la compagine pari età della Serbia -, soprattutto nel girone di ritorno, dove ha segnato 11 reti in 13 partite.
Finisce qui? Non proprio. Cissè è un talento che non è passato assolutamente inosservato. La sua determinazione, il suo talento e il suo spirito combattivo lo hanno reso un giocatore da tenere monitorato. E dopo le panchine dell’anno precedente, ecco che Baroni gli dimostra la stessa fiducia avuta da Zaffaroni e gli permette di assaggiare il calcio dei grandi. Un solo minuto ad agosto 2023, in Coppa Italia contro l’Ascoli, prima di esordire – subentrando negli ultimi 7 minuti a Suslov - anche nel massimo campionato italiano, durante l’ultima giornata della scorsa Serie A, nel pareggio per 2-2 contro l’Inter campione d’Italia. Nel mezzo, una volta compiuti i 16 anni, anche la firma sul primo contratto da professionista con il Verona. Ci sono debutti peggiori.
“Siamo felicissimi per lui. Lo accompagnavamo alle trasferte – ricorda uno dei vertici dell’Indomita 21 Marco Pinzi - gli preparavamo anche il panino dopo ogni gara. È una grande soddisfazione e motivo di orgoglio per la nostra società e di stimolo per i tanti giovani che abbiamo. Dobbiamo essere orgogliosi tutti noi dell’Indomita, sbarcata in serie A. Un grazie a tutti, in primis a Berto Piazza, che dal cielo ci guarda e ci guida nella nostra missione. Se Cisse è arrivato così in alto un grazie va a chi lo ha allenato e tutti i volontari della società che giornalmente danno l’opportunità ai nostri bambini di allenarsi. Lui è arrivato in alto perché bravo, quindi questo deve essere di auspicio per tutti i genitori di far divertire i propri figli, farli crescere in gruppo senza assilli, poi se sono bravi emergeranno”.
Ma cosa riserva il futuro per questo giovane talento?
I guizzi di talento ci sono stati in Primavera, l’esordio in Serie A anche. Ora c’è il next step, il passo successivo da compiere. Che sia Atalanta o, come sembra, Milan, Cisse è pronto per fare il salto di qualità e approcciarsi al calcio professionistico. I progetti giovanili delle due formazioni lombarde (Atalanta Under 23 e Milan Futuro, entrambe impegnate in Serie C) sembrano solo aspettare un talento come Cisse, che intanto valuta, insieme alla sua famiglia, quale sia il miglior percorso da intraprendere. Per crescere, per maturare, per segnare ancora e mostrare a tutti, ancora una volta, tutta la sua qualità.