Che fine ha fatto? Osvaldo, da bomber di Roma, Inter e Juve a 'Ballando con le stelle' e rocker: 'Il calcio oggi fa schifo'
LA CITTADINANZA ITALIANA, LA BEFFA AL MILAN E IL 'CALCIO DA NON TRADIRE' - "Mi hanno mandato via per una sigaretta quando sapevano che fumavano tutti. Quella è stata la goccia, ma in realtà nel calcio devi vivere una vita che non è reale. Hai un prezzo, un valore e vivi di regole. Il calcio oggi è uno schifo, un freddo business e una dittatura del risultato. Nessuno pensa a come stai. Non potere uscire dopo una sconfitta, suonare la chitarra o bere una birra per me era assurdo. Per non tradire il calcio ho preferito lasciarlo": parole dure di un ragazzo che aveva cominciato a tirare calci al pallone a soli 9 anni nelle giovanili del Lanus, prima di passare al Banfield e all'Huracan. In possesso della cittadinanza italiana per via dei suoi avi originari di Filottrano, nella provincia anconetana, si trasferisce presto nel Belpaese, tra Atalanta, Lecce e Fiorentina, dove esplode definitivamente realizzando in rovesciata il gol che manda la Viola ai preliminari di Champions League, beffando il Milan.
DA SIMBA E BATSTUTA AL DERBY DI COPPA ITALIA E ANDREAZZOLI: ROMA NUDA - Le due stagioni seguenti, tra Bologna e Barcellona con la maglia dell'Espanyol, lo lanciano definitivamente nel calcio che conta: la Roma spende 15 milioni di euro per assicurarselo e nella Capitale all'inizio si impone per il carattere e i tanti gol. Durante la sua militanza in giallorosso, viene soprannominato "Simba", dall'omonimo personaggio della saga Disney "Il re leone"; appellativo assegnato dai tifosi giallorossi in virtù della sua somiglianza, nel look e nell'esultanza, con Gabriel Batistuta, il cui soprannome era proprio "Re Leone". Pian piano però il rapporto si deteriora, fino ad arrivare alla sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Lazio, un derby che suscita polemiche e divisioni: Osvaldo se la prende sui social con l'allora tecnico Andreazzoli e mina profondamente il rapporto con la sua tifoseria, tanto da essere costretto a lasciare Roma.
LO SCUDETTO CON LA JUVE, I LITIGI ALL'INTER CON MANCINI E IL RITIRO - Emigra in Inghilterra, a Southampton, prima di tornare nuovamente in Italia: vince lo scudetto da comprimario con la maglia della Juventus, disputa una buon annata nell'Inter prima di litigare anche con Roberto Mancini e allontanarsi piano piano e sempre più dal mondo del pallone. Dopo il ritorno in Argentina, nel Boca Juniors, si ritira infatti temporaneamente dal calcio giocato, all'età di trent'anni.
ROCKER E BALLERINO PRIMA DEL RITORNO E DEL NUOVO RITIRO - Sceglie dunque di dedicarsi alla musica, fondando nel 2016 il gruppo Barrio Viejo, raccontando di aver preferito la birra e l'asado alle proposte della Cina e di alcuni club della Champions. L'anno seguente partecipa come concorrente a "Ballando con le stelle" in coppia con Veera Kinnunen, arrivando in finale e piazzandosi terzo. Nel gennaio 2020 viene tesserato dal Banfield, club della Superliga argentina, con cui firma un contratto annuale, prima di imanere svincolato dopo sole due partite disputate: "Il calcio non era più il mio mondo. Solo un business senza passione che iniziavo a odiare".
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@AleDigio89