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Che fine ha fatto? Kallon, dalla finale di Champions sfiorata con l'Inter al club con il suo nome in Sierra Leone
DALLA SIERRA LEONE ALLA SVIZZERA ALL'INTER - A volte dieci centimetri possono fare la differenza e svoltarti la vita: Mimmo, come verrà poi battezzato, nasce a Freetown, in Sierra Leone, nell'ottobre del 1979, e inizia subito a giocare a pallone, uno sport che nella sua terra povera ma orgogliosa consentiva di prendere la via per cercare successo in Europa. Cresce tra le fila dell’Old Edwardians, società della capitale, prima di essere spedito in prestito in una squadra di seconda divisione, l’Al-Tadamon, dove si mette in mostra con 15 reti in una sola stagione. Diversi club europei iniziano a bussare alla sua porta, così a soli 16 anni il giovane talento si trasferisce in Svizzera, nel Lugano, dove rimane due anni prima di essere notato ed acquistato dall’Inter, che lo tessera per le giovanili.
LA STORICA SALVEZZA A REGGIO, LA RETROCESSIONE A VICENZA - Le prime stagioni a Milano sono complicate, anche a causa del difficile ambientamento: chiuso in nerazzurro da una concorrenza spaventosa, Kallon viene girato in prestito al Bologna, con cui esordisce in Serie A, al Genoa dove gioca e segna con regolarità in Serie B, ed infine al Cagliari, dove riesce a confermarsi. Stanco del continuo girovagare, sceglie di lasciare l'Inter a titolo definitivo, per trasferendosi nella matricola Reggina, alla sua prima annata in Serie A. Proprio l'esperienza a Reggio gli cambia la vita: grazie alle sue 11 reti, i calabresi ottengono una storica salvezza nella massima divisione italiana. Nella stagione seguente passa al Vicenza, dove segna 8 reti ma non riesce ad impedire la retrocessione del club, prima di tornare clamorosamente all'Inter, con cui non aveva mai giocato
IL RITORNO ALL'INTER: IL DERBY DI CHAMPIONS E LA SQUALIFICA PER DOPING - A Milano questa volta la musica sembra diversa, anche se il numero è il solito 3, più da terzino che da attaccante: con grandi prestazioni e tante reti si guadagna l'affetto dei tifosi, realizzando nel corso della prima stagione 15 gol in 40 presenze e contribuendo al terzo posto in Serie A e al raggiungimento della semifinale europea. L’episodio di svolta si verifica proprio nella Primavera del 2003, quando Abbiati al 90' del ritorno del derby di Champions gli toglie la gioia del gol qualificazione alla finale di Manchester contro la Juve, prima che in autunno venga trovato positivo al nandrolone e allontanato dai campi di gioco con una squalifica di sei mesi. La sua carriera nell'Inter finisce in quel momento.
IL MONACO, LA CHAMPIONS D'ASIA E LA PARABOLA DISCENDENTE - Passa quindi in Francia, al Monaco, dove torna a segnare con regolarità: la squadra del Principato arriva terza in Ligue 1 e si ferma agli ottavi di Champions, ma Kallon non riesce a mettere radici. Trascorre una stagione in prestito in Arabia Saudita, nell'Al-Ittihad, dove vince la Champions League asiatica e arriva al Mondiale per club, poi inizia la sua parabola discendente che lo vedrà vestire con scarsi risultati le maglie dei greci dell'AEK Atene, degli arabi dell'Al Shabab, dei cinesi dello Shanxi Chanba e degli indiani dello Chirag United, per poi concludere la carriera nel club di sua appartenenza.
CHE FINE HA FATTO? PRESIDENTE E ALLENATORE NELLA KALLON FOOTBALL CLUB - Il club di sua appartenenza? Già, perché dal 2014, pur continuando a giocare, intraprende anche la carriera di presidente e allenatore nella Kallon Football Club, squadra militante nella prima divisione del campionato della Sierra Leone, da lui stesso acquistata nel 2002 per 30mila dollari e a lui intitolata, uno delle maggiori fucine di talenti africani degli ultimi anni. Non solo, viene scelto dalla federazione sierraleonese come selezionatore della nazionale Under 17 e si diploma al corso da allenatore professionista a Coverciano per la categoria UEFA A, superando l’esame finale con esito positivo, corso nel quale tra i compagni c’era anche un altro ex Inter, Esteban Cambiasso. In un'intervista rilasciata al Giornale si è inoltre candidato per la guida della federazione della propria nazione. Insomma, poliedrico e inarrestabile, come in campo: e se quella palla fosse entrata...
@AleDigio89