Che fine ha fatto? Okon, il Beckenbauer australiano amico di Vieri è di cristallo: da Lazio e Fiorentina a papà casalingo
LA MADRE ITALIANA E IL CLUB ITALIANO IN AUSTRALIA - Paul Michael Okon Engstler nasce a Sydney nel 1972, da madre italiana, arrivata in Australia dalla provincia di Pescara, e padre tedesco: a differenza di quasi tutti i suoi conterranei, che preferiscono il rugby o altri sport, Okon sceglie subito di approcciarsi al pallone, viste anche le origini. si rivela da subito parecchio bravo e inizia la propria carriera nel Marconi Stallions Football Club di Sydney, club sostenuto dalla comunità italiana in Australia e dedicato a Guglielmo Marconi, con cui debutta nel campionato australiano.
L'AMICIZIA CON VIERI, L'ESPERIENZA A PRATO E IL SUCCESSO IN BELGIO - Sin da giovane si dimostra molto attaccato all'Italia e diventa amico del giovane Christian Vieri, cresciuto in Australia dai 4 ai 14 anni a causa dell'impiego del padre proprio nel Marconi: nel 1988, a soli 15 anni, i due sbarcano in Toscana per giocare nel Santa Lucia, società di Prato, città originaria di Bobo. Okon torna poi in patria dove si afferma tra i giocatori più promettenti del campionato, prima di tornare in Europa, per militare nei belgi del Club Bruges, dove gioca per cinque stagioni, vincendo due campionati, altrettante Coppe e tre Supercoppe.
'IL MIGLIOR GIOCATORE DELL'OCEANIA' E LE OLIMPIADI - Nel 1995 vince il riconoscimento attribuito dalla stampa belga al miglior giocatore del campionato e nel 1996 viene inoltre nominato “Giocatore d’Oceania dell'anno”. meritandosi la convocazione nella Nazionale australiana, con la quale si piazza al quarto posto alle Olimpiadi di Barcellona.
LA LAZIO E IL 'BECKENBAUER AUSTRALIANO' DI CRISTALLO - Okon è dunque pronto per il grande salto, l'Italia lo aspetta, non più da turista, ma da calciatore: se lo aggiudica la Lazio, che investe su di lui per rinforzare un team già molto competitivo. Gioca tre campionati, mettendo a referto 19 presenze, senza tuttavia impressionare, a causa di gravi problemi alle ginocchia, con tre infortuni pesanti: arrivato a Roma per sostituire il partente Di Matteo, si rivela di cristallo e gioca soprattutto a centrocampo, anche se in patria si era affermato come difensore, tanto da venire soprannominato il "Beckenbauer australiano" dai giornali di casa. Con la casacca biancoceleste vince comunque una Coppa Italia, una Supercoppa Europea e una Coppa delle Coppe, giocando nell'ultima stagione a fianco del vecchio amico Vieri.
L'ESORDIO CONTRO L'INTER E IL LADRO D'APPARTAMENTO - A Roma lascia solo buoni ricordi: elogiato da Zoff ed Eriksson, apprezzato anche da Zeman. Il momento più bello? L’esordio in Serie A contro l’Inter, il coronamento di un sogno coltivato sin da bimbo. Le cronache raccontano inoltre di uno strano episodio, nell’ultima stagione alla Lazio: il proprietario della casa dove alloggiava era un ladro e un giorno, mentre il calciatore non era in casa, cambiò la serratura, non consentendogli più di entrare e requisendo le sue cose. Okon fece causa all'uomo che fu poi finalmente costretto a restituirgliele.
DA FIRENZE AL WATFORD DI VIALLI FINO A VICENZA - Acquistato poi dalla Fiorentina come riserva, disputa anche una stagione in viola, prima di trasferirsi quindi in Inghilterra, prima al Middlesbrough, dove gioca una stagione ad alti livelli contribuendo alla salvezza del club, poi Watford di Gianluca Vialli, infine nel Leeds, prima di tornare in Italia, ingaggiato dal Vicenza e in Belgio, nel Molenbeck e nel KV Oostende. Chiude una carriera tormentata dai problemi fisici tra Cipro e Australia.
OKON OGGI: PAPA' CASALINGO MA... - Ma oggi che fine ha fatto Okon? Dopo aver selezionato i migliori talenti australiani allenando le nazionali Under 18 e Under 20, al momento è piuttosto impegnato nella cura dei quattro figli, di cui si occupa e che stanno prendendo molto del suo tempo. Da un punto di vista professionale, viaggia molto per dare vedere il calcio dall'esterno, pronto a tornare in panchina per una nuova avventura... che potrebbe ricondurlo al suo vecchio amore, l'Italia. Magari con Vieri come secondo.
@AleDigio89