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Che fine ha fatto? Julio Baptista, la 'Bestia' di Roma e Real: da 'nun te vojo più vede' a cantante
UNA CARRIERA DA 'BESTIA' - La goccia che fa traboccare il vaso, dopo un inizio di stagione, quello dell'annata 2010/2011, davvero pessimo da parte dell'attaccante che era arrivato nella Capitale dal Real Madrid con grandi credenziali e ottime referenze, non propriamente rispettate: ma la storia della "Bestia", come è soprannominato il brasiliano in campo per la capacità di incutere timore agli avversari, non può limitarsi a questo.
DAL SAN PAOLO AL SIVIGLIA: IL REAL CI PUNTA, MA I GOL SONO POCHI. E L'ARSENAL... - Julio Cesar Clemente Baptista nasce nel 1981 e cresce nel San Paolo, con passaporto brasiliano e spagnolo: a soli 22 anni infatti, dopo un inizio di carriera da centrocampista in patria, si trasferisce al Siviglia, dove esplode diventando un vero e proprio centravanti, anche grazie al fisico possente. In due stagioni mette a segno 38 reti, ricevendo la chiamata del Real Madrid, dove resta per un anno prima di passare in prestito all'Arsenal, nello scambio col compianto Josè Antonio Reyes. Con la maglia dei Gunners diventa il primo a realizzare quattro gol in una partita, in un match di Coppa di lega vinto contro il Liverpool ad Anfield. Ma i londinesi scelgono di non riscattarlo, così Baptista torna al Real: la "Bestia" si danna e non demerita mai, ma segna troppo poco, caratteristica che lo accompagna per tutta la carriera.
LA ROMA: DAL FERETRO DI SENSI E IL DERBY ALL'ASTIO DEI TIFOSI - Dopo il secondo oro in Copa America, nella Selecao di Adriano, Ronaldo, Kakà e Ronaldinho, è la Roma ad aggiudicarselo: contratto di quattro anni a 4,5 milioni di euro. L'inizio dell'avventura è toccante: appena giunto in Italia, insieme ai compagni Doni, Panucci, Okaka, Totti e all'allenatore Spalletti, porta il feretro del presidente della società giallorossa Franco Sensi, deceduto tre giorni prima. Gli esordi, tra cui il colpo di testa decisivo nel derby contro la Lazio, sono ottimi, ma in seguito Baptista fatica a rispettare le premesse: arrivato con una marea di aspettative sulle spalle in una Roma che puntava a dire la propria sia in campionato che in Champions League, dopo una stagione di ambientamento condita da 12 gol, non si conferma nella seconda, presentandosi sovrappeso e spesso svogliato, tanto che diventa uno dei bersagli preferiti dei tifosi giallorossi. Le presenze in campo si riducono in maniera drastica, tanto da portare alla cessione, con il ritorno in Spagna nel Malaga.
LA RINASCITA A MALAGA, ORLANDO E CLUJ PRIMA DEL RITIRO - In Andalusia rinasce, con 10 reti in 12 presenze, il record della sua carriera: non riesce però a ripetersi a causa di numerosi infortuni che lo angustiano, tanto che deve operarsi al tendine d'Achille ed è costretto a tornare in Brasile, firmando col Cruzeiro, prima di chiudere la carriera tra Stati Uniti, nell'Orlando City, e Romania, al Cluj.
BAPTISTA OGGI: TECNICO DA RONALDO E CANTANTE - Appesi gli scarpini al chiodo nel 2019, a 38 anni, l'anno seguente viene scelto per guidare la categoria Juvenil A del Real Valladolid dell'amico Ronaldo, intraprendendo la nuova carriera da tecnico, che proprio ieri ha subito una battuta d'arresto con l'esonero comunicato dal club spagnolo. Non solo: da sempre appassionato di musica, si è fatto trovare pronto anche come cantante, mettendo in mostra le proprie doti in un concerto del cantautore spagnolo David De Maria e suonando in un gruppo. Polivalente e poliedrico, come spesso gli capitava in campo. Chissà se Zampa lo ha mai ascoltato...
@AleDigio89