
Che fine ha fatto? "Inseminator" Kaviedes, l'ex Perugia si è dato alla boxe
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DALLA TRAGICA INFANZIA ALLE CATERVE DI GOL - Nato nel 1977, a soli sei anni perse entrambi i genitori in un incidente stradale: trascorse quindi l'infanzia dagli zii, appassionati di pallone, come gran parte del popolo ecuadoregno. Grazie a loro Ivan cominciò a giocare a calcio, mettendo subito in mostra doti offensive ed una tecnica fuori dalla media. I gol furono tanti sin dall'inizio, nell'Emelec, squadra del suo paese, realizzò la bellezza di 43 reti in 34 incontri di campionato. Il suo nome balzò agli onori delle cronache in tutto il mondo e arrivò anche a Perugia, dove ai tempi il presidente dei Grifoni era l'istrionico Luciano Gaucci, che quando si trattava di cogliere occasioni esotiche era pressocchè imbattibile. A soli 21 anni dunque Kaviedes arriva in Umbria con grandissime aspettative da parte dei supporter perugini.
NINE DIVENTA INSEMINATOR - Aspettative che furono puntualmente deluse: la macchina da gol si era infatti trasformata in una macchina da donne. Quattordici misere presenze, quattro reti (di cui tre ad Inter, Juventus e Fiorentina), in compenso tantissime serate. Di lui ci si ricorda solo per il soprannome, "Nine", che utilizzò come appellativo sulla maglia, visto che la numero 9 era già occupata all'epoca da Sandro Tovalieri. Nine di nome, ma non di fatto, Tante le scorribande notturne, tante le donne vittime del suo incredibile fascino latino. Ma con il calcio non ci siamo, tanto che dopo solo una stagione Gaucci decide di cederlo in Spagna, al Celta Vigo. Nel mentre si segnalò alle cronache per una curiosa vicenda, che gli ha garantito anche l’appellativo di “Inseminator”, oltre a quello di "Nine": nel 1999 si trovò infatti al centro di un caso mediatico a causa della sua presunta paternità di tre figli, come affermato da tre donne diverse.
LO ZINGARO DAL GRAN CUORE - In Ecuador Kaviedes rimane un idolo: grazie ad un suo gol la nazionale sudamericana riuscì a guadagnarsi infatti la prima rassegna iridata, nel 2002, Mondiale di Giappone e Corea del Sud. Nel 2006, ancora con la maglia dei gialli, dopo aver realizzato la terza rete nella vittoria per 3-0 contro il Costa Rica, estrasse dalle mutande una maschera da Spider-Man, per poi indossarla ed esultare. Un omaggio ad Otilino Tenorio, ex compagno di Nazionale morto anch'egli in un incidente stradale, come i genitori di Ivan, solito esultare in quella maniera. Zingaro del pallone, ha vissuto la sua carriera in giro per il mondo, tra squadre e donne diverse: Valladolid, Porto, Crystal Palace e Argentinos Juniors le tappe da ricordare, senza mai convincere troppo.
I PROBLEMI DI DROGA - Kaviedes è tornato all'onore delle cronache anche per vicissitudini extra-campo: è infatti finito in una clinica per disintossicarsi dall'abuso di droghe. Secondo El Telegrafo l'attaccante è stato recluso forzatamente dalla polizia nella struttura situata nella provincia di Los Rios, in Ecuador. L'ex Perugia soffriva infatti di dipendenza da sostanze psicoattive e stupefacenti, ecco spiegato il provvedimento deciso nei suoi confronti dalle forze dell'ordine locali, che lui in seguito ha smentito.
L'ULTIMO COLPO DI TESTA - L'ultima notizia, che sta però creando scompiglio in Ecuador e non solo, è che Kaviedes oggi sta per combattere nel suo primo incontro di boxe. contro un suo ex compagno del Barcelona de Guayaquil, Armando Paredes. L’incontro è organizzato da uno YouTuber ecuadoregno, Kike Jav, e si terrà il prossimo 30 novembre allo stadio Coliseo General Rumiñahui di Quito.
@AleDigio89