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  • Che fine ha fatto? Blomqvist, da Milan e Man United a pizzaiolo di Stoccolma

    Che fine ha fatto? Blomqvist, da Milan e Man United a pizzaiolo di Stoccolma

    • Alessandro Di Gioia
    Scegliere di fare la pizza in Svezia è un segnale indicativo di quanto l'esperienza italiana abbia colpito positivamente e cambiato la vita di Lars Jesper Blomqvist, ex centrocampista che militò nel Milan di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani alla fine degli anni '90: era un periodo d'oro per il club rossonero, all'epoca tra i migliori al mondo, nel quale anche alcuni calciatori ritenuti di primissimo livello arrivavano a Milano e si sedevano in panchina, a causa della folta concorrenza. Ma il Belpaese può colpirti anche se lo sfiori per poco.

    IL TERZO POSTO AL MONDIALE DEL '94 E IL MILAN - Nato a Umea, cittadina svedese situata a fianco della Finlandia, nel 1974, abile esterno sinistro di centrocampo, inizia a giocare nella squadra della propria regione, prima di essere notato dal Goteborg, all'epoca uno dei club più blasonati della Scandinavia. A soli 22 anni, dopo tre stagioni da protagonista in patria e un epico terzo posto al Mondiale negli Stati Uniti con la maglia della nazionale, compie il grande salto; passa infatti nel Milan per 4,5 miliardi di lire, con il club rossonero che lo investe di grande valore, ritenendolo uno dei giovani più promettenti del momento.

    LA SCELTA DI CAPELLO E IL PRESTITO AL PARMA - Durante la prima stagione in Italia gioca 19 partite in Serie A, mettendo a segno una rete al Bologna, dopo una splendida azione di George Weah. ed entrando spesso come carta a sorpresa dalla panchina: l'anno seguente però il suo spazio in squadra si riduce nettamente, anche per il cambio di guida tecnica, con il ritorno di Fabio Capello in panchina che finisce con un mesto e deludente decimo posto in campionato. Blomqvist viene ceduto in prestito al Parma, dove si fa notare niente meno che dal Manchester United, club leader della Premier League,

    IL POKER AL MANCHESTER UNITED E I PROBLEMI FISICI -  Si trasferisce quindi in Inghilterra, dove nel 1999, sotto l'egida di Sir Alex Ferguson, vince la Premier, la FA Cup, la Champions League e la Coppa Intercontinentale, mettendo a segno uno storico poker, seppur da comprimario. In tre stagioni nei Red Devils gioca infatti pochissimo, solo 25 partite, a causa dei numerosissimi problemi fisici, che lo condizionano in maniera decisiva. La sua carriera finisce per declinare, quando ancora non è completamente decollata: lo svedese va all'Everton prima e al Charlton poi, infine a soli 29 anni, quando il Milan vince la Champions con Ancelotti, torna in patria al Djurgarden dove, a causa di ripetuti problemi al ginocchio, si ritira per la prima volta, due anni dopo.

    PIZZAIOLO DI STOCCOLMA - A 35 anni torna sui propri passi, firmando per l'Enkoping, dove ricopre anche il ruolo di assistente allenatore: la retrocessione gli fa concludere definitivamente la carriera da giocatore. Una volta appese le scarpette al chiodo, diventa assistente di Michael Borgqvist sulla panchina dell'Hammarby, la squadra che qualche anno dopo diventerà di proprietà dell'attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic. Ma la carriera da tecnico non è la sua strada: lo è invece quella della pizza, conosciuta ed apprezzata sin dai tempi di Milano. Blomqvist ha aperto infatti una pizzeria a Lidingo, nei pressi di Stoccolma, che gestisce sapientemente: nel corso di un'apparizione a Milan Tv prima del match dello scorso mese contro il Parma ha infatti mostrato le sue creazioni, ricordando con grande affetto i momenti in rossonero. Un periodo che ha segnato profondamente la sua vita.

    @AleDigio89
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