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    Calciopoli: Tavecchio ha deciso, chiederà i danni alla Juventus

    Calciopoli: Tavecchio ha deciso, chiederà i danni alla Juventus

    Non c'è ancora l'ufficialità, ma la scelta è stata fatta. Secondo quanto scrive oggi La Gazzetta dello Sport la Federcalcio chiederà i danni e porterà in tribunale la Juventus. Il tema è sempre quello antico, che si trascina dal novembre 2011, da quando cioè la Juventus presentò al Tar una richiesta di risarcimento danni, quantificandoli in 443 milioni di euro, contro la Federazione. Oggetto Calciopoli 2006. In questi anni sono successe tante cose e arrivate molte sentenze. Fino a quella definitiva della Cassazione, marzo di quest’anno, arricchita questa estate dalle relative motivazioni. Inequivocabili, pur all’interno di una sopraggiunta prescrizione, nell’attribuire agli allora dirigenti della Juventus pesantissime responsabilità. 

    Da fine marzo, all’indomani della nuda e cruda sentenza che già diceva molto, tra Carlo Tavecchio e Andrea Agnelli, separati in tutto a cominciare dalla governance del calcio italiano, sono iniziate prove di dialogo proseguite per mesi, fino a raggiungere nei dintorni della finale di Coppa Italia vinta all’Olimpico dalla Juve contro la Lazio il momento di maggiore propositività. Sembrava proprio, o quantomeno è sembrato a Tavecchio, che il giorno del ritiro di quella richiesta danni e della chiusura amichevole della questione fosse vicino. Invece, niente di tutto questo. Il legittimo «aspettiamo di vedere cosa dicono le motivazioni» rimbalzato da Torino è andato avanti fino a Ferragosto. Venute fuori anche quelle, sfiorato ma non realizzato (per caso o non per caso) un incontro ravvicinato Tavecchio-Agnelli a Malta sul campo neutro dell’Uefa, è calato il silenzio. 

    Spetterà ora all’avvocato Medugno, su mandato di Tavecchio, studiare come e con che formula difendere presso la Juventus gli interessi della Federcalcio, anche perché le 140 pagine della Cassazione non consentono di fare altrimenti o peggio di far finta di nulla. Non un fallo di reazione, ma una goccia che ha fatto traboccare il vaso, viene lasciato intendere. Con una convinzione assoluta: che questa, al contrario di altre, non sia una «lite temeraria». 

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