CALCIO ALLA TV: Susanna Petrone non basta all'altra domenica
L'altra domenica fu una trasmissione comica di Rai 2 che, fra il 1976 e il 1979, si contrappose con successo allo storico contenitore pomeridiano di Rai 1, la corazzata Domenica in. Renzo Arbore guidava una compagnia di talenti (fra i quali Roberto Benigni e Mario Marenco) che sapeva divertire con ironia e intelligenza.
Nel campo delle trasmissioni calcistiche pomeridiane, oggi, le corazzate sono le dirette di Sky e di Mediaset Premium, e i vari programmi di contorno, da una parte e dell'altra. L'altra domenica degli appassionati di calcio, quelli senza satellite e senza tessere, è invece quella delle televisioni in chiaro e, ahinoi, è tutt'altra cosa rispetto alla trasmissione di Arbore (fatte le debite proporzioni e tenendo conto che si tratta di generi televisivi diversi). Tanto L'altra domenica era innovativa e pungente, quanto le trasmissioni del pomeriggio di Rai e Mediaset sono piatte, monotone e vecchie.
Ieri abbiamo guardato Guida al campionato (Italia 1, ore 13.05), Stadio Sprint (Rai 2, ore 17.05) e 90° minuto (Rai 2, ore 18.05) e tutte e tre ci hanno lasciato la stessa impressione: tre trasmissioni stanche, confezionate per dovere ma senza passione, e,soprattutto, con poche idee e pochi spunti.
A Guida al campionato, condotta da Mino Taveri, l'accoppiata Ciccio Graziani-Paolo Di Canio non riesce a pungere e il giro dei campi con le probabili formazioni è scontato. L'inquadratura dello studio parte sempre dalla procace Susanna Petrone, inquadrata di lato o da dietro, per poi allargarsi agli altri protagonisti. Il sorriso della Petrone, poi, lancia la maggior parte dei servizi, e la sua presenza prorompente è sicuramente l'aspetto più interessante della trasmissione. Ma è un po' poco.
A Stadio Sprint, l'unico spunto interessante è la domanda non politicamente corretta di Enrico Varriale, il conduttore, al tecnico della Roma Claudio Ranieri: "Far giocare insieme Totti e Borriello è un problema?", mentre è il caso di stendere un velo, è proprio il caso di dirlo, sulla frase agghiacciante dell'inviato a Palermo, Roberto Gueli, che, parlando del lieve malore capitato a Javier Zanetti, ha detto che il capitano dell'Inter è stato portato fuori dallo spogliatoio "coperto da un lenzuolo". A 90° minuto, infine, apprezzabile l'idea dei servizi come se la partite fossero in diretta, un tocco di brio annacquato però dai commenti un po' grigi di Jacopo Volpi, in studio con Franco Lauro. Gian Piero Galeazzi era ben altra cosa.