CALCIO ALLA TV: fra magma e zanzare spunta Alessia Ventura
Là dove imperversavano l'ironia di Teo Teocoli e il sarcasmo di Giampiero Mughini, ora regnano il Magma di Adriano Baconi e le punture di zanzara di Giuseppe Cruciani.
Si potrebbe riassumere così la seconda serata calcistica dei canali generalisti della televisione in chiaro, che, come avviene ormai da anni, anche ieri sera ha visto contrapposti la Domenica Sportiva (Rai2, ore 22.30) e Controcampo (Rete 4, ore 23,20).
La novità di quest'anno è che due formule collaudate (il duo seriosità-ironia formato da Massimo De Luca e Teocoli alla DS; la formula polemica + bombe che aveva come protagonisti Mughini e il compianto Maurizio Mosca a CC) sono state profondamente modificate, per scelte editoriali e cause di forza maggiore. E, ci dispiace dirlo, per ora con poco successo.
Entrambe le trasmissioni sembrano aver perso verve ed entusiasmo (anche le parentesi giocose dell'Edicola di Gianni Ippoliti e della Top 10 di Ciccio Valenti non divertono più o non più di tanto) a causa di una (consapevole) scelta che vorrebbe andare verso un maggiore approfondimento e una tv meno urlata rispetto al recente passato.
Ma l'auspicato salto di qualità verso un calcio raccontato a livelli più alti non si realizza, e per giunta mancano pure le polemiche, il brio e anche, perché no, il trash degli ultimi anni.
Alla Domenica Sportiva, la coppia Paola Ferrari-Marco Civoli e il terzetto di esperti formato da Ivan Zazzaroni, Fulvio Collovati e Beppe Dossena provano a parlare di calcio, ma i pochi spunti interessanti si smaterializzano nell'indice Magma di Baconi, un sistema di analisi statistico del calcio adatto forse a un pubblico di allenatori, ma non allo spettatore medio, che si addormenta sognando la moviola (relegata a tre episodi alle ore 00.50).
A Controcampo il tentativo è più o meno lo stesso. Il preciso Alberto Brandi dà il la a Giuseppe Cruciani, che, come è solito fare su Radio 24 nella sua trasmissione La Zanzara, prova a lanciare quanche argomento di discussione e alcune provocazioni (ieri sulle trasferte organizzate dei tifosi e sullo sciopero dei calciatori): ma i vari Roberto Bettega, Bruno Longhi e Pierpaolo Marino non raccolgono gli spunti, oppure, se raccolgono, abbozzano e restano in difesa, dando l'impressione di non dire mai fino in fondo come la pensano. L'unico a tener testa a Cruciani, riproducendo in qualche modo il clima della trasmissione radiofonica di quest'ultimo, è Paolo Di Canio, ma non basta. Le argomentazioni di Cruciani restano quindi innocue punture, ben altra cosa erano gli affondi di Mughini.
Così, fra una tv che vorrebbe essere profonda ma non riesce ad esserlo e una tv che sapeva essere leggera e polemica, con la consapevolezza e la fierezza di esserlo, non abbiamo dubbi: preferiamo quest'ultima. A ricordarcelo, a Controcampo, ci sono solo le forme di Alessia Ventura... "Ma le gambe! Ma le gambe!". Dove sei Maurizio?!