Nel 2012 (Europei in Polonia e Ucraina) e nel 2014 (Mondiali in Brasile) torneremo forse a vedere tutte le gare di queste manifestazioni in chiaro. Questo in base a una sentenza del Tribunale dell'Unione Europea che potrebbe porre termine all'esclusiva delle pay tv sulle partite delle rassegne continentali e intercontinentali di calcio.

Secondo questa sentenza, le partite di grandi eventi come Europei e Mondiali di calcio dovranno, se lo Stato vuole, essere trasmesse in chiaro per il diritto all'informazione e la possibilità per tutti di accedere liberamente alle partite. Il Tribunale dell'Unione Europea ha respinto il ricorso di Fifa e Uefa contro la Commissione europea, che aveva dato ragione a Belgio e Regno Unito sul divieto di trasmettere le partite dei due prestigiosi tornei solo sulle Tv a pagamento. Uno Stato, dunque, può vietare la trasmissione in esclusiva sulle pay tv: nella sentenza si spiega infatti come il legislatore di un Paese può decidere la trasmissione in chiaro degli incontri dei Mondiali e degli Europei definiti 'prime' (partita inaugurale, semifinali, finali e le partite della squadra nazionale di quel Paese), ma anche di tutti gli altri incontri del torneo in questione (definiti 'non prime').

Per quanto riguarda la situazione italiana, dalla UE arriva indirettamente un assist alla Rai e a Mediaset, impegnate nella battaglia degli ascolti e dei diritti con Sky. In questa guerra, Sky e la Rai giocano su un tavolo solo: Sky su quello della pay tv (sul satellite), la Rai sul campo della tv in chiaro. Mediaset, invece, può contare sia sulla pay-tv (Mediaset Premium, sul digitale terrestre), sia sulla tv in chiaro (i tradizionali Canale 5, Italia 1 e Rete 4).

I diritti Tv dei Mondiali 2006 (Germania) e 2010 (Sudafrica) sono stati acquistati dalla pay tv satellitare Sky Italia e in parte rivenduti alla Rai. Grazie all'ultimo accordo con la Fifa, Sky Italia potrà trasmettere anche tutte le gare dei Mondiali del 2014 in Brasile, cedendone ancora una volta una parte alla Rai. Per quanto riguarda la Nazionale, poi, il contratto è scaduto nel 2010 e per il rinnovo le trattativa sono ancora in alto mare. Ora toccherà quindi al legislatore italiano decidere se applicare o no la sentenza del Tribunale dell'Unione Europea. Per Silvio Berlusconi, patron di Mediaset e capo del governo, si tornerà a parlare (anche) di conflitto di interessi per questa vicenda?

Da parte sua, l'Uefa si è detta "delusa" dalla sentenza del Tribunale della Ue secondo cui un Paese può vietare la trasmissione dei mondiali o degli europei di calcio in esclusiva su una pay tv. "Studieremo la decisione del Tribunale Ue in dettaglio - spiegano fonti dell'associazione - e decideremo le prossime mosse da compiere". Entro due mesi sia la Uefa che la Fifa possono presentare un nuovo ricorso contro la decisione del Tribunale della Ue. La questione arriverebbe quindi sul tavolo della Corte europea di giustizia.