Tre giorni di gloria per la Rai, grazie alla Coppa Italia. Sarà anche per l'inno nazionale che viene suonato prima delle partite, in onore dei 150 anni dell'Unità d'Italia, ma la tanto bistrattata coppetta che assegna la coccarda tricolore questa settimana è sembrata una cosa seria, tremendamente seria.

Sono finiti i tempi in cui le big in questa competizione schieravano le seconde o addirittura le terze linee. Sarà stato forse merito di Mourinho e della grande considerazione che la sua Inter la scorsa stagione diede a questa coppa (poi vinta) pur essendo anche in lotta per due trofei più importanti (scudetto e Champions, vinti anche quelli), ma sta di fatto che negli ultimi tre giorni Palermo, Parma, Sampdoria, Milan, Napoli, Inter, Juventus e Roma hanno dato la massima importanza alla Coppa Italia, chi schierando la formazione titolare, chi mettendo in vetrina gli ultimi acquisti, chi riponendo in questa competizione le (quasi) ultime speranze di portare a casa un titolo in questa stagione. E tutti, indistintamente, non hanno risparmiato fiato, agonismo, cattiveria (agonistica) e voglia di vincere. I gol non sono stati molti, ma le emozioni, le tensioni e anche le polemiche sono stati gli stessi che vediamo in campionato, con in più il fascino dell'eliminazione diretta.

E a guadagnarci, una volta tanto, è stata la Rai, ormai relegata a terza forza televisiva per quanto riguarda il calcio che conta, dietro a Sky e Mediaset. Una testimonianza di questo successo è costituita dal record di ascolti televisivi per la gara di tra Napoli e Inter, trasmessa mercoledì sera da Rai 1. L'incontro è stato seguito da una media di 7.184.721 telespettatori, per una share del 26,73% (il picco più alto durante i calci di rigore, seguiti da 8.603.021 con share del 42,74%). Si tratta, escludendo le gare della Nazionale, del miglior ascolto stagionale per partite di calcio trasmesse in chiaro.