Branchini: 'Il governo controlla i conti dei club? L'Inter è tra le ragioni. L'ente non sarà mai indipendente'
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NASCE DALL'INTER - "A me vengono in mente tre cose, essenzialmente. La prima è che questa iniziativa nasca da tutti i commenti sulla situazione economica e societaria dell’Inter. Il dominio di questo Club la bravura, innegabile, di Marotta & co, sommati alla previsione di ulteriori futuri successi possono avere smosso dubbi e suscitato questa voglia di togliere il potere dell'autocontrollo al mondo del calcio".
POCA FIDUCIA - "L'altra che mi sovviene è legato alla totale sfiducia in quegli organismi federali che dall’esterno sono da tempo oggetto di molte critiche non sembrando né attenti né severi. Pochi credono nella giustizia sportiva, e alcuni non hanno la fiducia necessaria nel comportamento della Covisoc, purtroppo. I vertici della Federazione sono sempre stati consapevoli dei dubbi nei confronti di quelle strutture e si sono sempre impegnati, a parole, a migliorare le cose, ma noi viviamo una realtà per cui tutte le energie sono assorbite dalle beghe interne. Non c'è nessuno sforzo, in assoluto, di autoregolamentazione, di pulizia, di controllo. Quindi ti viene da giustificare quello che normalmente, in un mondo idealisticamente funzionante non dovrebbe accadere".
AUTONOMIA E ONESTA' - "Lo sport deve avere autonomia, ma anche l'onestà di investire sul controllo, sul rispetto delle norme vigenti. Noi agenti da quindici anni denunciamo come vengano comprate le procure dei giovani calciatori e nessuno muove un dito nonostante ciò rappresenti una chiara infrazione alle regole".
FIFA E UEFA - "Noi tutti auspichiamo che qualcuno faccia irruzione alla FIFA e la obblighi a fare il suo dovere, poi faccia lo stesso con la UEFA. Avrebbero il potere, le strutture e i mezzi economici per gestire e regolamentare il nostro mondo ma sono troppo preoccupati di organizzare eventi, produrre proventi e mantenere il seggiolino. Non si dovrebbe gridare allo scandalo se un ente superiore decidesse di farlo… Che alla fine ci sarà una Superlega o qualcosa di simile ne siamo tutti convinti. Se chi determina, oggi, non ha ancora capito che sta andando nella direzione sbagliata, arriveremo a un punto in cui inevitabilmente i club faranno qualcosa di privato, si autoregolamenteranno e gestiranno autonomamente il loro universo".