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    Samp, Flachi a CM: 'Vi racconto il derby. Le mie rovesciate e quella di CR7...'

    Samp, Flachi a CM: 'Vi racconto il derby. Le mie rovesciate e quella di CR7...'

    • Lorenzo Montaldo
    "Bellina, quella rovesciata di Ronaldo. Davvero apprezzabile, ma i tifosi della Sampdoria se ne ricordano di più belle...". "No no, non scherziamo" è la risposta accompagnata da una risata che proviene dall'altro capo del telefono. Comincia così l'intervista. Dalla parte opposta della cornetta c'è Francesco Flachi, un nome che per i tifosi blucerchiati non ha bisogno di presentazioni. Flachi adesso ha quasi 43 anni, li compirà proprio domenica, il giorno dopo il derby. E spera ovviamente in un regalo da parte della squadra di Ferrero. L'ex bandiera della Samp oggi gestisce una paninoteca nella sua Firenze, allena per divertimento e parla sempre molto volentieri di Doria. Una decina di anni fa però il protagonista al Ferraris era lui. La Sud gli aveva anche dedicato un coro personalizzato 'Francesco Flachi fa la rovesciata sotto la gradinata'. "Sono quei gol che capitano una volta ogni tanto" si schernisce in esclusiva a Calciomercato.com

    A te capitavano abbastanza regolarmente però... 
    "Ero in un periodo fortunato, mi girava tutto bene". 

    A parte gli scherzi, qual è la cosa più complicata di quel gesto di Ronaldo? 
    "Il fatto che la palla fosse più indietro rispetto al giocatore. Ha dovuto fare un passo per andare a cercare l'impatto, ci vuole una forza strepitosa per fare quello che ha fatto Ronaldo". 

    Chiuso il capitolo Ronaldo veniamo a quello del derby. Su Facebook circola un tuo vecchio aneddoto pre derby, con protagonista Mirko Conte... 
    "Sì, quella volta che Conte vendicò la maglia con il simbolo 'anti Samp' indossata spesso da Carparelli. Nei giorni precedenti il derby Mirko ci disse: 'Lasciatelo a me, ci penso io!'. Novellino prima della partita lo invitò a ragionare. Ma a dieci minuti dalla fine Conte entrò in scivolata su Carparelli, che era partito sulla fascia, scaraventandolo oltre i cartelloni pubblicitari. Poi gli urlò: 'Adesso la magliettina non te la metti più'. Di racconto particolare ho solo quello, ma il derby lo vivi diversamente tutta la settimana". 

    Ci sarai al derby?
    "Dovevo venire, il problema è che hanno spostato la partita della squadra che alleno. Se vinco, vinco il campionato e quindi non posso lasciarli". 

    Non so se hai notato che la Sampdoria ultimamente ha un grande feeling con i fiorentini. Prima tu, adesso Viviano. Ti sei mai chiesto da cosa derivi questa simpatia reciproca? 
    "Noi siamo passionali. Il nostro modo di essere, la nostra maniera di interpretare il calcio, ci fanno stare bene in ogni città. Noi non ci tiriamo mai indietro, mettiamo sempre la faccia sia quando le cose vanno bene che quando vanno male. E credo sia questo che ci fa apprezzare. Purtroppo, essere profeti in patria non è mai semplice..." 

    Con Quagliarella ci hai giocato un anno, nel 2006-2007 proprio alla Samp. Come te lo spieghi che a 35 anni riesca ancora a fare una stagione del genere? 
    "E' la mentalità. La mentalità del vecchietto rispetto a questi giocatori giovani, che non hanno la testa di Fabio. Lui è navigato, a un ragazzo di oggi basta che gli dici 'bravo' due volte e si crede un fenomeno". 

    E Palombo da dirigente che effetto ti fa? 
    "Strano, perché credevo che Angelo potesse dare ancora qualcosa al calcio giocato. Uno con le sue capacità, visto anche ciò che c'è in giro, avrebbe potuto dire la sua. Palombo però è un bravissimo ragazzo, intelligente, e non avrà problemi neppure da dirigente". 

    Te l'aspettavi la vittoria con l'Atalanta? 
    "No, onestamente no. La Samp veniva da un momento difficile. Però se andiamo a vedere i nomi, il Doria ha tutte le possibilità per giocarsela. Magari ad inizio campionato non sembrava così, ma Giampaolo ha dimostrato che con il suo modo di fare calcio può affrontare chiunque. Certo, c'era stato quel momento di flessione, ma facendo risultato a Bergamo la squadra si è ripresa e ha ritrovato morale. Ciò dimostra che questa compagine ha anche carattere". 

    Chi è l'uomo in più della Sampdoria? 
    "Penso che alla fine siano i giocatori che fanno la differenza, ossia quelli che segnano. Ma averne almeno uno per reparto, come nel caso della Samp, penso che sia sintomatico di una squadra completa. Penso che la forza della Samp sia questa. Poi è chiaro che i problemi dei blucerchiati sono cominciati quando qualcuno è mancato. Credo che qualche giocatore a livello inconscio, tra convocazioni in Nazionale e possibilità di andare al Mondiale, non sia più stato quella di prima. E sono convinto che Giampaolo sia l'allenatore giusto anche perché riesce a motivare pure in situazioni del genere". 

    Praet o Torreira: se uno dei due dovesse partire, secondo te chi è quello maggiormente sostituibile? 
    "Sono due calciatori molto importanti, entrambi giocano a centrocampo ma sono estremamente diversi. Non saprei sceglierne uno, però la Sampdoria in questi anni ci ha mostrato che difficilmente sbaglia sul mercato. Il Doria è molto bravo a sostituire i giocatori, spesso va a prendere ragazzi sconosciuti che poi però si dimostrano dei colpi importanti". 

    Un giudizio su Caprari e Kownacki? 
    "Il polacco si è visto poco, è riuscito a trovare poco spazio. Qualche gol lo ha fatto, ma mi riservo un giudizio definitivo più avanti, quando avrà continuità. Il gol di Bergamo per Caprari è stato fondamentale, ti permette di acquisire sicurezza e confidenza. Le qualità ce l'ha, è giovane, giocando partita dopo partita verranno fuori". 

    Il derby che ti ricordi meglio? 
    "Sarebbe facile dire tutti quelli che vinci. Io invece sostengo che i derby siano belli tutti. È bella la settimana che porta alla partita, è bello giocarli e se vinci è bello anche il 'post'. Poi è logico che la squadra che vince sta meglio, ma io i derby li rigiocherei tutti, quelli che ho vinto, quelli che ho pareggiato, e pure quelli che ho perso". 

    Uomo derby? 
    "Non si può mai sapere, può anche essere il giocatore che non ti aspetti. Certo, la Sampdoria sulla carta arriva leggermente favorita, è più forte, anche se nel derby i pronostici si azzerano tutti. La squadra di Ballardini invece con il lavoro del mister si è ricompattata, è una formazione difficile da affrontare". 

    Ricolleghiamoci all'inizio: la tua rovesciata più bella? 
    "Sicuramente quella con la Salernitana. Per l'importanza, per il momento delicato, per tutto". 

    Era il 13 gennaio 2002, Sampdoria-Salernitana 2-1. Quell'anno Flachi con i suoi gol di fatto salvò la squadra di Mantovani, appena acquistata da Garrone e arrivata soltanto a 3 punti dalla Ternana quart'ultima. Poco dopo, il numero 10 blucerchiato rifiutò 9 milioni dal Monaco per rimanere alla Sampdoria, dove percepiva circa la metà.  Ecco perché, per i tifosi della Sampdoria, le rovesciate più belle restano le sue.

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    @MontaldoLorenzo

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