1946, Sampdoria-Genoa: leggenda e storia del derby più inglese d'Italia
IL CRICKET AND ATHLETIC CLUB - Come abbiamo già avuto modo di raccontare, Genova con il suo porto sul finire del XIX secolo è crocevia di persone, merci e idee. È in quel clima che gli inglesi di stanza nella città fondono un club dove poter praticare gli sport che più li appassionano. Così sul finire dell'estate del 1893 viene fondato il Genoa Cricket and Athletic Club che poco più di un paio d'anni più avanti, grazie all'opera del medico James Spensley si apre anche al football. Da quel momento il Genoa scriverà la storia dei primi anni pionieristici del nostro calcio: è tra le società che nella primavera del 1898 danno vita alla Federazione Italia del Football (F.I.F.) e sempre nel 1898 il Genoa vince il primo campionato di calcio italiano. Gli anni a cavaliere tra '800 e '900 sono anni nei quali il Genoa vince tutto ciò che di importante c'è da vincere, campionati e Palla Dapples su tutti. Vive un periodo di flessione durante il dominio della Pro Vercelli ma negli anni'20 torna a vincere il campionato altre due volte arrivando ad un totale di 9 scudetti, poi anni un po' più difficili, quegli anni'30 che vive con la denominazione all'italiana voluta dal regime, Genova 1893, quando conosce anche la retrocessione in serie B nel 1934, la prima della sua storia. La risalita è però immediata e già nel 1937 il Genoa – pardon, Genova 1893 – torna a vincere, questa volta mettendo in bacheca la Coppa Italia.
DAL DORIA ALLA SAMP - Il Genoa, la “squadra degli inglesi” non è ovviamente l'unica di Genova, ce ne sono state tante altre e seguirne le vicende storiche non è sempre agevole ma è necessario se si vuole comprendere come nacque la Sampdoria. Già nel 1900 la Società Ginnastica Andrea Doria apre una sezione di football, sezione che entra a pieno regime nel 1902 quando proprio dal Genoa arriva un ragazzo che farà la fortuna del sodalizio: Franz Calì. Con lui il football ha una spinta decisiva, la squadra si iscrive contemporaneamente sia al campionato organizzato dalla Federazione calcistica sia a quello indetto dalla Federazione Ginnastica e di questo l'Andra Doria ne vincerà ben 4, di cui uno, il primo, a pari merito con il Milan. Parimenti nel 1899 apre la sezione calcio di un'altra società sportiva, la Sampierdarenese che da alcune fonti già nel 1900 disputa l'eliminatoria regionale del campionato F.I.F. perdendo 7-0 contro il Genoa. Come detto la notizia è ancora oggi incerta e gli studiosi ancora dibattono sul punto. Fatto è che la Sampierdarenese non disputa nessun altro campionato Federale sino alla stagione 1913/14 dove si presenta con il nome di Liguria. Solo con la ripresa del campionato dopo la pausa della Prima guerra Mondiale la Sampierdarenese partecipa al campionato con il suo nome arrivando a giocarsi il titolo di campione d'Italia F.I.G.C. nella stagione 1921/22, la stagione che vide l'assegnazione di due titoli per le note vicende della scissione in seno alla Federazione. A partire dalla stagione 1927/28 Andrea Doria e Sampierdarenese si presentano insieme sotto il nome di Associazione Calcio La Dominante, accorpamento voluto dal regime fascista e che durerà sino agli inizi degli anni'30, quando il sodalizio, ormai in serie B, ingloberà la Corniglianese e muterà ancora nome in Foot Ball Club Liguria. È comunque una parentesi: infatti dopo la retrocessione in serie C con la stagione 1932/33 il Liguria torna a chiamarsi Sampierdarenese sino al 1937/38 quando riprende ancora una volta la denominazione Liguria e tale rimarrà sino alla fine del regime fascista. L'Andrea Doria non scompare mai del tutto, salvata da alcuni transfughi della prima ora che prima entrano nella squadra dell'Alessandro Volta e poi nel 1931 fondano la “nuova” Associazione Calcio Andrea Doria. Sampierdarenese e Andrea Doria riappaiono con la ripresa ufficiale del calcio dopo la Seconda guerra mondiale, partecipando entrambe al campionato Alta Italia del 1945/46. Ma è come se fosse un ultimo saluto, infatti nell'estate del 1946 Sampierdarenese e Andrea Doria si fondono e danno vita all'Unione Calcio Sampierdarenese-Doria, l'attuale Sampdoria, come si legge nello Statuto ufficiale, anche se alcuni organi di informazione in quella estate scrivono il nome al contrario: DoriaSamp. La maglia è pensata per ricordare i colori sociali delle due società: blu con strisce bianche, rosse e nere cerchiate con al centro la croce di San Giorgio, stemma di Genova.
MARASSI TUTTO ESAURITO - Il campo da gioco situato a Marassi è intitolato a Luigi Ferraris, lo stadio più 'inglese' d'Italia, e quella domenica del 3 novembre 1946 è stipato da 45.000 persone in spasmodica attesa della “prima volta” tra Genoa e Sampdoria. Tra le autorità è presente, anche se solo per l'ultimo scorcio di partita, il Presidente della Repubblica De Nicola in visita ufficiale a Genova proprio quella domenica. Il racconto dell'incontro sulle colonne de Il Lavoro inizia così:
“In mezzo alla straripante folla, tumultuante mare con 45 mila teste galleggianti, il vascello Sampdoria, superato l'iniziale impeto dei marosi rossoblu, ha attraccato domenica, al Ferraris, alla banchina della vittoria, con tre salde gòmene.” E a conti fatti quella domenica fu davvero un grande successo per i blucerchiati che in classifica prima di quella partita avevano un punto in più dei rossoblu. La partita inizia subito con le due squadre tese alla conquista dei due punti ma alla lunga la Sampdoria prende il sopravvento e al 24' passa in vantaggio con Baldini, raddoppia sul finire del primo tempo con Frugali e chiude i conti al terzo della ripresa con Fiorini per il 3-0 finale.
Al termine di quel campionato, dopo che anche il derby di ritorno sarà vinto dai blucerchiati, le due squadre finiranno a pari punti a metà classifica.
(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)