Avellino, ci vuole Pazienza: la scuola di Mazzarri, il miracolo Cerignola e la B dopo il fallimento
LA 'FRETTA 'UTILE E IL MIRACOLO CERIGNOLA - L'Avellino infatti, dopo appena due giornate e due ko contro Latina e Vespe appunto, decide di chiudere l'avventura di Massimo Rastelli e di dargli il benservito, puntando proprio sull'allenatore di San Severo, 41 anni, reduce dal vero e proprio miracolo realizzato alla guida dell'Audace Cerignola, dopo i fallimenti con Pisa e Siracusa. In Capitanata prima vince il campionato di D centra una leggendaria promozione in Serie C, categoria che vedeva la squadra gialloblù assente da 85 anni, poi guida i neopromossi fino ai play-off, dove raggiunge il primo turno della fase nazionale e viene eliminato soltanto da una vera e propria impresa dei cugini foggiani.
LA SCUOLA DI MAZZARRI E LA B DOPO IL FALLIMENTO - Pazienza di nome e di fatto. Si distingue per un carattere schietto, un gioco che punta su un 3-5-2 quasi inzaghiano, se non fosse cresciuto da calciatore nel Napoli di Mazzarri che gli è valso da scuola, con la presenza di interpreti che sono un lusso per la categoria, come Cionek, Rigione, Palmiero, Lores Varela, Gori e Marconi, e su alcuni giovani dal sicuro avvenire, come l'attaccante classe 2001 Lorenzo Sgarbi, ex giovanili del Napoli. La capacità dell'allenatore è quella di averli saputi amalgamare al meglio e i risultati sono arrivati: 19 punti su 24 disponibili, un ottimo inizio per riportare l'Avellino in Serie B, dopo sei anni e un doloroso fallimento. Sulla panchina che è stata, tra gli altri, anche di un certo Zeman, e in una piazza esigente, che ha conosciuto anche la Serie A. Ma per certe cose, si sa, ci vuole Pazienza...
@AleDigio89