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    Atalantamania: dalla manita alla manata, la Dea non ci sta più!

    Atalantamania: dalla manita alla manata, la Dea non ci sta più!

    • Marina Belotti
    Dalla fine del primo tempo a Barcellona, con l’Atalanta terzo miglior attacco all’ottavo posto della maxi classifica Champions e quindi qualificata agli ottavi di marzo, alla fine del secondo tempo a Bruges, con i nerazzurri puniti da arbitro e Var, sconfitti e con almeno mezzo piede fuori dall’Europa più bella. Per i malpensanti è un’antipatia generalizzata verso le italiane in Europa, per l’Atalanta è l’ennesima prova di una grossa confusione del sistema arbitrale, sulle regole di un calcio che non conosce più.

    DALLA MANITA ALLA MANATA - Lo schiaffo in faccia non è quello che Nilsson dice di sentire da Hien, talmente forte da fargli perdere l’equilibrio e non vedere la porta che già insieme ai suoi compagni aveva ampiamente dimostrato di non vedere, ma quello che ha travolto l’Atalanta. Per una formazione che studia, crea e cerca il guizzo come nei cinque gol a Verona, che a volte arranca come ieri ma sempre sudando la maglia, venire condannata da un episodio più che dubbio è uno schiaffo morale. “L'Italia ha contagiato l’Europa”, ha detto ieri Gasperini, che non ci sta come De Ketelaere, eroe in patria. Ne hanno parlato in troppi in questi ultimi giorni di un sistema che non funziona, e ora è impossibile fare finta di nulla. Serve una riforma. Il Var avrebbe dovuto aiutare, ha gli strumenti tecnologici e il tempo per rivedere e valutare, ma se non interviene a correggere, allora non serve a nulla. Se non a far scattare Djimsiti e tutta la panca nerazzurra trasformando una bella partita di calcio in uno scontro di boxe.

    BRUTTA DEA- Poi c’è la partita dento i 90 minuti regolamentari, che purtroppo finisce in secondo piano, con l’Atalanta che tira in porta solo quattro volte. Nel primo tempo con Retegui, sul gol di Pasalic, e nella ripresa con Zappacosta, Samardzic e De Ketelaere. Solo quattro, eppure per un paio di centimetri in più potevano anche bastare a centrare una preziosa, e forse troppo scontata dalla rassegna stampa della vigilia, vittoria. Questa è sicuramente una cosa da salvare, e da cui ripartire: pur giocando male, l’Atalanta era riuscita a pareggiare e a tenersi aperto il passaggio del turno per la partita più importante, in casa sua, nel ritorno del 18 febbraio. Ora cercherà di rifarsi giocando bene, con “quell’attenzione e adrenalina” che predica sempre Gasperini e che in Belgio è annegata tra i canali di Bruges.

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    zaltiboy
    zaltiboy

    Commento sconclusionato di ForzaRosicaViola in 3,2, 1...

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