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  • Atalanta, con la Fiorentina tornano i pilastri: dal caso Lookman ai nuovi

    Atalanta, con la Fiorentina tornano i pilastri: dal caso Lookman ai nuovi

    • Marina Belotti
    Mancano ancora dieci giorni alla grande inaugurazione del Gewiss Stadium di Bergamo, teatro rinnovato della gara con la Fiorentina. Qui inizierà il vero campionato di tante squadre, che stanno utilizzando la sosta per integrare i nuovi, aggiustare gli infortunati e amalgamare il nuovo gruppo dato dal mercato. Anche per l’Atalanta vale la stessa cosa.
     
    GLI ASSENTI - In queste prime partite, ma soprattutto a San Siro contro l’Inter, si è vista una squadra rimaneggiata. Mancavano Hien, Kolasinac, de Roon a centrocampo, spostato in difesa per fronteggiare l’emergenza, poi Lookman e de Ketelaere in attacco. Queste cinque pedine torneranno al loro posto al 90% già nella gara contro la viola.
     
    CASO RIENTRATO - Anche il nigeriano, protagonista del delicato caso del mercato, con i suoi allenamenti a parte a Zingonia, allettato dall’offerta del PSG. Oggi però i bergamaschi si sono risvegliati con una notizia che ha fatto dimenticare tutto: per la prima volta nella storia del club orobico, un giocatore nerazzurro concorre per il Pallone d’Oro. E questo giocatore è proprio Lookman, eroe di Dublino con la sua tripletta che è valsa la vittoria dell'Europa League.
     
    RIVOLUZIONE - Con il reintegro di questi pilastri, qualcuno dovrà perdere il posto, almeno nel primo tempo. In retroguardia, Hien e Kolasinac sostituiranno Ruggeri e de Roon, per cui Pasalic e Bellanova potrebbero partire dalla panca, così come Brescianini e Samardzic in attacco. Il tridente pesante, sulla carta più forte ma anche più pronto, è sicuramente formato da De Ketelaere-Retegui-Lookman. Con l’infortunio di Djimsiti, il neo Kossounou poi deve anticipare il suo esordio per mostrare di che pasta è fatto.
     
    TEMPO AI NUOVI -  Lui però, insieme a Samardzic, Bellanova, Cuadrado e soprattutto Godfrey avranno bisogno di tempo per alzare il ritmo, intensissimo quello dei nerazzurri fin dagli allenamenti a Zingonia, e per imparare quel gioco mnemonico che contraddistingue le pedine orobiche della vecchia guardia.

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