Allegri non regge più la pressione: la Juve salvi il generale Max
Fino a qualche settimana fa, l'allenatore della Juventus era apparso misurato, composto, elegante, obiettivo, cordiale anche nei momenti meno fortunati o più difficili. E' così da sempre. Adesso, invece, nonostante i punti restituiti, anche se momentaneamente, dal Collegio di Garanzia del Coni e la qualificazione alla semifinale di Europa League, è come se fosse crollata una paratia e che la violenza di un'onda, a lungo trattenuta, fosse esplosa in tutta la sua distruttività.
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E' vero, dopo il pareggio di Lisbona, sono arrivate le sconfitte con Napoli e Inter, quest'ultima costata la finale di Coppa Italia, alla quale gli juventini tenevano molto. E, si sa, le sconfitte peggiorano l'umore e mettono a repentaglio le certezze. Tuttavia mi sembra che Allegri, sottoposto in questi mesi ad uno stress psicologico notevole, per essersi ritrovato solo alla guida di una Juve sotto attacco, ormai non regga più. Come se il logoramento fosse stato enorme, prolungato e, ovviamente, non ancora concluso.
Domenica sera, l'allenatore ha detto che la gente non sa cosa abbiano dovuto sopportare squadra e club. Ed è sicuro che lo sfogo, per quanto contenuto, rappresentasse la spia di una condizione insopportabile. A questo punto, resta da capire se qualcuno, in società, ha voglia e interesse a salvare il generale Max o se, invece, lo si preferisca abbandonare nel suo doloroso labirinto.