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Ag. Pjaca: 'Torna alla Juve, cresciuto allo Schalke. E ora fa la punta...'
SCHALKE - "Ci aspettavamo di più (solo 6 partite da titolare, ndr)? Sì, anche perché era stato l'allenatore, Domenico Tedesco, a convincere Marko a scegliere lo Schalke. A gennaio ci saremmo aspettati di arrivare a questo punto della stagione con qualche partita in più, però realisticamente dopo un infortunio del genere è necessario del tempo per tornare in forma. Lo Schalke è secondo e in questi mesi ha lottato per andare in Champions: Tedesco giustamente ha guardato anche agli interessi della squadra. Comunque è stata una esperienza positiva e sono convinto che questi mesi abbiano fatto bene a Pjaca per il Mondiale con la Croazia e per la prossima stagione con la Juventus".
SLIDING DOORS - "Tornando indietro nel tempo, visti gli infortuni di Cuadrado e Bernardeschi, prenderei scelte diverse per Pjaca? Non avevamo la palla di cristallo per conoscere in anticipop gli infortuni... Ma al di là di quello, per Marko andare in prestito e cambiare squadra è stato importante a livello mentale. Aveva bisogno di una nuova avventura ed è stato lui a volere lo Schalke a tutti i costi. Sarebbe potuto andare ovunque, ma la forza di Pjaca è anche il suo carattere: è uno che non ha paura della concorrenza e ama la competizione con i più forti. Lo ha dimostrato quando ha scelto la Juventus e pure a gennaio puntando su una squadra in lotta per la Champions come lo Schalke. Marko è ambizioso: sperava di giocare di più e non può essere felicissimo per quanto ha giocato, però è un ragazzo intelligente e ha capito che i mesi in Germania saranno importanti per il suo futuro".
PJACA AL 100% - "Quanto manca? Di percentuali non me ne intendo, anche perché non vedo tutti i suoi allenamenti. Però le sensazioni del ragazzo sono ottime. Giocare tutte le partite, oltre che impossibile, sarebbe stato rischioso. Allo Schalke ha fatto i suoi gol, le sue giocate e adesso arriverà bello fresco al Mondiale. Marko è carico, super motivato e ancora più maturo. Sì, sono convinto che in Russia rivedremo il vero Pjaca. Anzi, sarà un giocatore più forte perché tutte queste difficoltà temprano".
ATTACCANTE - "Tedesco lo usa più da attaccante che da ala? E' vero. Marko nello Schalke gioca da seconda punta: ha segnato 2 gol. Sono convinto anche io che il suo ruolo ideale sia quello dell'attaccante di movimento. Diciamo che tra gli addetti ai lavori sono molti a pensarla così. Il direttore del Napoli, Cristiano Giuntoli, è un caro amico e un grande conoscitore di calcio: lui Marko lo avrebbe voluto già ai tempi della Dinamo Zagabria e mi dice sempre che Pjaca dovrebbe giocare come l'ultimo Cristiano Ronaldo".
FUTURO - "La Juventus crede nel ragazzo e per questo non ha voluto prevedere alcun tipo di riscatto in favore dello Schalke. Marko è della stessa idea. Lui in futuro si vede alla Juve: si sente bianconero e vuole tornare. Questi sono gli accordi di gennaio, poi nel calcio le cose possono variare anche in fretta".
MONDIALE - "Può far cambiare i programmi? Difficile dirlo ora. Sicuramente sarà un appuntamento importante per Pjaca".
MANDZUKIC VIA DALLA JUVE? - "Parliamo di un grande attaccante e di un bravissimo ragazzo: io Mario lo vedrei bene in qualsiasi top club. Però per i tifosi della Juventus è diventato un simbolo e fatico a immaginarmelo con la maglia di un club italiano diversa".
CORIC ALLA ROMA - "E' un talento, un dieci. E' un ragazzo giovane, però possiede potenzialità enormi".
MODRIC IN ITALIA - "Dipenderà dalle potenzialità economiche dei club di Serie A. Conosco Modric da tempo: è cresciuto con Boban come idolo e da ragazzino guardava tutte le partite del campionato italiano. Nel calcio mai dire mai. Diciamo che non mi stupirebbe se, dopo il Real Madrid, Modric decidesse di chiudere la carriera a voi. Al momento non se lo potrebbe permettere nessun club di A, forse soltanto la Juventus. Di sicuro per i bianconeri sarebbe l'uomo ideale per rinforzare il centrocampo".