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Zirkzee: 'Faccio grande Bologna, poi una big. L'interesse del Milan e il gol all'Inter...'
PARAGONI - "Anche se è accaduto solo in Italia, qualcuno per i miei capelli mi ha paragonato a Ruud Gullit o a Pierre Van Hooijdonk, il papà di Sidney. Ma io sono Joshua. Solo Joshua"
RUMORS SUL MILAN - "Leao ha messo un like su una notizia di apprezzamento del Milan nei miei confronti? Non lo so, ma non mi interessano questi rumors... Io so che quando giro nel centro di Bologna tanti mi fermano e parliamo. Ieri, dopo una foto, un ragazzo mi ha detto “A Firenze gol eh! Io domenica ci sono”. Ecco: io cerco sempre di giocare bene perché la gente non la voglio deludere".
IL GOL ALL'INTER E QUELLO PREFERITO - "Gol all’Inter? A fine gara io e Sommer abbiamo parlato: mi ha detto che si è sentito un po’ in colpa per aver sbagliato, quindi non lo ritengo perfetto come gol. Allora scelgo quello che mi rappresenta in tutto e per tutto, al Sassuolo: controllo di tacco e portiere che non ha “chance”. Mi viene tutto naturale. Sì, a Reggio Emilia c’è stato tutto me stesso, le mie qualità".
NOVE E MEZZO - "Sì, mi piace come idea. Da più piccolo ho giocato anche da numero 10, nei baby del Feyenoord, o anche da 11 nel Den Haag. Dove mi mette Motta, sto. Mi piace poter giocare la palla, ecco…".
ARNAUTOVIC - "Avevamo e abbiamo un bellissimo rapporto: quando ho fatto il primo gol in questa stagione, la prima telefonata è stata di Marko. Non mi vergogno a dire che sono stato felice quando è andato all’Inter: si è liberato un posto (sorride, ndr). Cosa mi ha detto? “Adesso è il tuo turno”. Dopo le vacanze sono tornato ad allenarmi e mi sono detto: fai tutto quel che devi fare per non deludere nessuno".
IDOLI - "Da piccolino guardavo Ibra, Ronaldinho, Ronaldo il Fenomeno, Van Basten, poi ho giocato con Lewandowski e Arnautovic: ma a questi ultimi due non ho mai chiesto pareri o trucchi. Li ho guardati. Ho assorbito nozioni, giocate. E il resto l’ho messo io, di mio".
MERCATO - "La strada è lunga e bisogna lavorare duro ogni giorno. Se lei mi chiede cosa preferisco fra fare grande il Bologna o andare a giocare presto in una big io le dico che la scelta giusta è la prima: fare grande il Bologna. Poi si vedrà".
LA CLAUSOLA BAYERN - "Clausola da 40 milioni pro-Bayern? Sì, adesso lo so... A Monaco sono diventato adulto ma diciamo che mi ha formato il calcio in strada: perché è un duello sempre, combatti per te stesso, se cadi sull’asfalto ti fai molto male e allora ti alleni a stare in piedi, perché ti senti libero di giocare. Una scuola di vita, di calcio, in cui ogni giorno devi migliorarti. Io non tornavo mai a casa, come tanti bambini. E mamma Doris si arrabbiava di brutto. Quante sgridate ho preso..."
MOTTA - "Motta è Motta. Ci fa guardare sempre avanti o più in alto, ma Motta è il Coach. Punto".