Zielinski torna nella sua Napoli: da eroe in azzurro a controfigura all’Inter

Pasquale Guarro
3 ore fa
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Il futuro probabilmente sarà suo, per quanto riguarda il presente, invece, c'è ancora tanta attesa e qualche boccone amaro da mandare giù controvoglia. L’avventura di Piotr Zielinski in nerazzurro non è ancora decollata, complice il rapporto di totale fiducia preesistente tra Inzaghi e Mkhitaryan, che di fatto ha contribuito a incidere in negativo sull’impatto che il centrocampista polacco ha avuto nella sua nuova squadra. Uno svolgimento difficilmente prevedibile quando Zielinski ha deciso di lasciare il Napoli dopo 8 anni, visto che in precedenza aveva rifiutato importanti proposte dalla Premier. Insomma, Zielinski a Napoli è sempre stato un protagonista, un pilastro riconosciuto da allenatori, compagni e piazza. E allora nel momento in cui ha lasciato Napoli per Milano, tutti, o almeno molti, hanno pensato che il polacco lo avesse fatto dietro grosse rassicurazioni dal punto di vista tecnico. E invece… evidentemente non è stato così.

CHE DIFFERENZA - La verità è che le ambizioni di Zielinski si sono scontrate contro una dura realtà, il centrocampista è passato dall’essere protagonista della squadra Scudetto di Spalletti all’essere comprimario con Simone Inzaghi. Il ruolo del polacco nell’Inter è quello di riserva di Mkhitaryan o, in rare occasioni, regista al posto di Calhanoglu. Ma il rapporto tra i minuti giocati tra lui e l’armeno è nettamente sbilanciato in favore di quest’ultimo: 2356 minuti trascorsi in campo per l’ex Roma fin qui in stagione, mentre Zielinski ha dovuto accontentarsi di 1439 sul terreno di gioco. Statistiche che denotano una cosa su tutte e cioè che per adesso Inzaghi non ha assolutamente intenzione di mettere mano al suo centrocampo titolare, neanche quando potrebbe sembrare il momento giusto per farlo.

RICHIESTO DAL PUBBLICO - Da qualche settimana, infatti, proprio Mkhitaryan è finito nel mirino della critica dei tifosi nerazzurri. L’armeno non sembra attraversare il proprio miglior momento di forma mentre Zielinski, quando chiamato in causa, ha lasciato intravedere picchi di qualità che hanno illuminato San Siro, compresa l’ultima prestazione in Coppa Italia contro la Lazio, dove è risultato tra i migliori in campo. La partita del Maradona poteva sembrare per lui la giusta occasione per mettersi in mostra e rilanciarsi, quanto meno per mettere pressione a Mkhitaryan, invece anche contro la sua ex squadra Zielinski dovrà restare a guardare, almeno inizialmente. Non sapremo mai se quando ha lasciato Napoli avrebbe immaginato di faticare così tanto a Milano nel affermarsi come titolare, ma se è vero che la pazienza è la virtù dei forti, presto arriverà anche il suo momento. San Siro lo richiede a gran voce.

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