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    Zidane, un normalizzatore fortunato

    Zidane, un normalizzatore fortunato

    • Marco Demicheli
    Non è passato nemmeno un anno da quando ha cominciato a fare l'allenatore della prima squadra del Real Madrid. Tanto è però bastato a Zinedine Zidane per aggiungere alla sua personale bacheca, di fianco al Pallone d'Oro vinto nel '98 e ai trofei con club e nazionale - campionati, Champions, Europeo e Mondiale - un'altra "Coppa dalle grandi orecchie", una Supercoppa Europea e un Mondiale per club. 

    DEBUTTO DA SOGNO - Tre trofei che segnano un debutto da sogno per Zizou che fino a quando, lo scorso 4 gennaio, Florentino Perez decise di esonerare Benitez e affidare a lui la panchina delle Merengues non aveva convinto nel suo nuovo ruolo. Dopo aver fatto da vice a Carlo Ancelotti nel 2013/14 aveva deciso di provare l'avventura da tecnico nel Castilla, la squadra B dei Blancos. Con risultati tutt'altro che entusiasmanti, visto che su 41 partite la sua media punti era di 1,61. Per questo in molti avevano storto il naso davanti alla decisione di Florentino, che in un momento di contestazione a livello personale aveva scelto di affidarsi a un suo fedelissimo.

    UN NORMALIZZATORE... - I risultati gli hanno però dato ragione. Zidane non ha messo in mostra particolari doti dal punto di vista tattico, ma ha semplicemente portato la normalità nella squadra meno normale al mondo, seguendo in questo proprio Ancelotti. Esattamente l'opposto di quanto fatto da Rafa Benitez prima di lui. L'ex allenatore del Napoli aveva la pretesa di migliorare dal punto di vista tecnico giocatori del livello di Cristiano Ronaldo e Bale. "Benitez voleva insegnarmi come calciare!", ha rivelato CR7. Una pretesa che rivela l'incapacità di gestire campionissimi che Benitez aveva già mostrato con l'Inter post-Triplete.

    ...FORTUNATO - Zidane, che campionissimo è stato, ha saputo invece entrare in punta di piedi nello spogliatoio del Real. Prendendo anche decisioni importanti, come la promozione a titolare di Casemiro o le continue esclusioni di Isco e James Rodriguez. Scelte coraggiose, che sono andate di pari passo con quel pizzico di fortuna che serve sempre per vincere. Un esempio su tutti sono i tanti gol realizzati da Sergio Ramos per riprendere partite che sembravano ormai perse, o le mancate espulsioni sempre ai danni del difensore nella finale di Champions contro l'Atletico Madrid o ieri in quella del Mondiale per club, o il rigore sbagliato da Griezmann sempre a San Siro. La Dea bendata, si sa, aiuta gli audaci, e Zizou è spesso stato aiutato. Ma il suo più grande merito è quello di essersi messo nelle condizioni di essere aiutato. E allora bravo Zidane, un campione in campo, un normalizzatore fortunato in panchina.

    @marcodemi90​

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