Zidane ha il dubbio Bale-Isco: ecco cosa cambia dal punto di vista tattico
Piccola premessa: l’esterno di Cardiff non prende parte a un match dal 23 aprile, giorno in cui disputò soltanto 39’, da titolare, contro il Barcellona. In Champions, di conseguenza, ha saltato completamente la semifinale contro l’Atlético Madrid. Inoltre Bale in campionato non segna dal 26 febbraio, mentre in Europa addirittura dal 2 novembre. Isco, al contrario, è stato uno dei principali protagonisti di questo finale di stagione (vedi la rete importantissima al Vicente Calderón). E’ in uno stato di forma strepitoso. L’aria di casa tuttavia potrebbe compensare spiritualmente la condizione non ottimale del gallese, spingendolo oltre le sue attuali possibilità. Cosa farà dunque Zidane? Sceglierà Isco in base al criterio del ritmo partita, del suo essere in fiducia in ogni giocata, oppure farà leva sulla voglia e le caratteristiche di Bale, ripristinando il 4-3-3? Riflettiamo un attimo: un allenatore ed ex giocatore come Zidane potrebbe abbandonare il recente ed iper-tecnico 4-3-1-2 soltanto perché la Juve altrimenti andrebbe in superiorità sulle fasce?
Partiamo dall’andata contro il Bayern, l’ultima di Bale in Champions. Il 4-3-3 consente alle mezzali (Kroos e Modric) di aggredire alte e soprattutto in avanti, senza eccessivo scivolamento laterale (dunque senza eccessivo dispendio di energie). D’altro canto il lavoro richiesto agli esterni d’attacco Ronaldo e Bale è quello di abbassarsi sulla linea mediana o per seguire un terzino (lato palla, Ronaldo) o per effettuare una diagonale (lato debole, in questo caso Bale). Sappiamo però che ultimamente a Ronaldo piace giocare più da nove che da sette..
Ecco perché questa copertura è automatica sulla fascia destra, dove Bale ha gamba per tornare e ripartire costantemente, mentre è variabile invece sulla sinistra, che sarebbe appunto zona di pertinenza di CR7. Ronaldo non sempre ritorna, perché sa che dietro c’è Kroos che è in grado di uscire “per lui”. A questo punto il 4-3-3 nella fase difensiva non si trasforma più in un 4-5-1, bensì in un 4-4-2, con Ronaldo e Benzema pronti a duettare là davanti, in caso di ripartenza. Il centrocampo madrileno diventa una sorta di 3+1, come si evince dall’immagine sottostante, dove quell’uno in più è proprio Bale.
Naturalmente nella fase offensiva senza il gallese verrebbero a mancare tanti centimetri. Specie quando Benzema si fa attrarre dal pallone sull’esterno, lasciando l’area di rigore. Con in campo Bale, Ronaldo non sarebbe il solo a preoccupare la difesa bianconera nel gioco aereo.
Veniamo ora alla gara di ritorno contro il Bayern, disputata al Bernabeu. C’è Isco, stavolta, perché, come si dice, mancando Bale si fa “di necessità virtù”. Il problema è che la virtù di Isco è molta, sia in fase offensiva, che difensiva. Dopo soli 2’ di gioco ruba palla a Xabi Alonso con grande veemenza, sopraggiungendo da dietro. Il Bayern non ha il tempo di orientare il possesso su Alaba, il terzino inevitabilmente libero, essendo il Real schierato con un 4-3-1-2. Qui si vedono in pressione le due mezzali (Kroos e Modric), il trequartista (Isco) e i due soliti attaccanti.
Mentre da dietro spunta Casemiro a completare il terzetto di centrocampo dei Blancos, davanti il break di Isco genera un felicissimo 3 vs 2, situazione che si ripresenterà spesso nel corso della partita.
Nel primo quarto della partita tuttavia la spinta di Alaba sulla fascia destra madrilena costringe Isco ad aiutare Modric, in difficoltà. Il trequartista allora scala e si abbassa accanto al croato, trasformando il 4-3-1-2 nel solito 4-4-2 difensivo. Che è fondamentalmente identico a quello visto sopra in cui compariva Bale, derivato dal 4-3-3.
Casemiro, in un certo senso giocatore simbolo dell’era Zidane, è bravissimo a rompere le trame degli avversari. Da una sua palla recuperata nasce una ripartenza fulminea in cui si può notare la conversione immediata di Isco da esterno a trequartista. Diversamente da Bale, non si allarga e non continua la transizione positiva da esterno, ma punta dritto lungo l’asse centrale del campo. Questo anche grazie a un passaggio rasoterra millimetrico di Kroos, meravigliosamente efficace. E rischiosissimo, se permettete, considerando il tentativo di intercetto di Vidal.
Al malagueño non rimane che ricevere e puntare, in attesa che Benzema e Ronaldo si aprano dove i terzini del Bayern hanno lasciato il buco, ingolositi dalla libertà apparente.
In realtà, è più sulla sinistra che ama rincasare Isco. Anche se, di fatto, la scalata che fa dipende sempre dal punto in cui si trovava prima, durante il possesso. Questo vuol dire che se dal centro si sposta a destra col pallone tra i piedi, oppure compie un movimento offensivo in quella direzione, da lì rientrerà sullo stesso lato, a dar man forte a Modric. O viceversa se va a sinistra, darà un aiuto a Kroos. Come qui. Vedete che cambiando l’ordine il risultato non cambia?
Stessa ripartenza, addirittura, ma stavolta da destra verso sinistra. Adesso è Casemiro che fa il Kroos.
E ancora una volta Isco taglia in due il centrocampo di Ancelotti. 3 vs 3.
E se invece decidesse di farli giocare insieme? Mi riferisco ancora a Isco e a Bale. In campionato è successo più di una volta, magari in un 4-2-3-1. Gustatevi questo movimento del gallese, l’assist novembrino del numero 22.
Era ancora il 2016, in casa contro il Leganés. Soltanto un esempio, per dire che impossibile non è. Ma poi chi terreste giù? Casemiro, Kroos e Modric non si toccano, servono a dare equilibrio. Benzema e Ronaldo non parliamone neanche.