Zenga a CM: 'Palermo-Catania e Inter-Milan, i miei derby. Nessun caso Buffon'
"Garrone ha ragione sullo sciopero, da Moggi mi aspetto un'altra risposta...".
Walter Zenga: "Palermo-Catania e Inter-Milan, i miei derby".
"Zamparini non venderà mai la società rosanero".
Ai microfoni di Calciomercato.com, Zenga difende Buffon ("ha un cuore juventino grande come una casa"), non condanna Benitez ed elogia le scelte di Allegri che si priva di Ronaldinho.
Lazio e Inter hanno frenato, il Milan è salito in testa, Napoli, Juve e Roma si sono rifatte sotto. Le prime sei squadre in classifica sono raccolte in soli cinque punti.
"Un campionato così equilibrato è più interessante e più bello per tutti quanti, che possono puntare in alto e sperare in qualcosa di grande".
Le cosiddette medio-piccole alzano la voce per la sudditanza degli arbitri a favore delle grandi squadre. Dopo la sconfitta di San Siro, Zamparini ha detto che lascerà il mondo del calcio.
"E' solo lo sfogo di un momento, Zamparini non venderà mai il Palermo perché è troppo legato a questa società. L'anno scorso succedevano le stesse cose, con me in panchina abbiamo subito dei torti contro Genoa, Bologna e Inter".
Un'altra caratteristica di questa prima parte di campionato è l'emergenza infortuni.
"E' un discorso lungo, che riguarda il metodo. Se si parte dal presupposto che la partita è il miglior allenamento per i giocatori si è sulla via facile, altrimenti qualcosa può venir toccato. Bisogna distinguere tra gli infortuni muscolari e quelli per scontri di gioco. Non è un problema di preparazione estiva o che riguarda solo le grandi squadre impegnate su più fronti come l'Inter, basta vedere il Bari".
Un infortunato di lusso è Buffon, a cui Del Neri ha un po' tirato le orecchie.
"Non conosco i rapporti fra loro due, ma mi sembra strano che Buffon sia così distaccato. Non credo proprio, Gigi ha un cuore grande come una casa e per sposare la causa della Juve è sceso in Serie B. Sta recuperando da un infortunio importante, lavora tanto e presto tornerà a farsi vedere a Vinovo. Forse la dichiarazione di Del Neri è stata estrapolata da un discorso più ampio ed è nata questa polemica inutile, il caso non esiste o quanto meno è stato ingigantito. Se la Juve può privarsi di Buffon di fronte ad un'offerta importante? Qui la questione è più generale. Le cessioni di Kakà e Ibrahimovic hanno dimostrato che non esistono più incedibili, tutto ha un prezzo e un valore".
Un caso ben più grave riguarda Cassano. Garrone segue la sua linea e ha paragonato il possibile sciopero dei calciatori ad una vergogna come Moggiopoli.
"Sono assolutamente d'accordo con il presidente della Sampdoria. Dicendo ciò, magari mi risponderà un'altra volta Moggi... Le parole di Garrone sono sacrosante, a queste condizioni lo sciopero è improponibile".
Domenica si giocano due derby: oltre a quello di Milano, c'è Palermo-Catania.
"E' la mia partita, che si ripresenta a un anno dalla nascita di mia figlia. Il derby di Sicilia è spettacolare, una partita bellissima. Peccato che di questi tempi non possano andare allo stadio tutti i tifosi. Di fronte ci sono due grandi società e due formazioni differenti sotto l'aspetto tecnico, ma entrambe capaci di qualsiasi risultato. Lo 0-4 del 2009 a Palermo resta una pietra storica per il Catania e per la mia carriera. Miccoli è l'anima della squadra, il vero uomo in più del Palermo".
Passiamo a Inter-Milan.
"Da tifoso interista spero che valga la legge di Lazio-Roma... Da un punto di vista tecnico, anche il Milan ha perso due bei pezzi come Pato e Inzaghi. La mossa di Allegri di giocare con tre mediani di sostanza ha ridato le chiavi del centrocampo a Seedorf, che nella doppia fase è 'tanta roba'. La partita si deciderà a centrocampo, vincerà chi avrà la forza di giocare con intelligenza perché le coppie d'attacco Eto'o-Milito e Ibrahimovic-Robinho si equivalgono".
E Ronaldinho?
"I tempi cambiano, bisogna essere legati ai nomi se questi danno la possibilità alla squadra di stare in alto. Se bisogna sacrificare qualcuno per un equilibrio che dà dei risultati, è giusto farlo".
Dall'altra parte le parole di Benitez ("Tiriamo avanti fino al mercato di gennaio") non sembrano ideali per caricare la squadra.
"Non si possono fare paragoni con l'anno scorso, è una storia diversa. Poi ogni allenatore ha il suo metodo di comunicazione, misura le parole e dice quello che pensa, ma questo fa parte della cultura d'ognuno di noi. E' accettabilissimo quello che dice Benitez, senza pensare che scarichi la squadra".