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    Zapata: 'Ora sto bene. Il mio futuro è all'Atalanta, sogno di fare il direttore sportivo'

    Zapata: 'Ora sto bene. Il mio futuro è all'Atalanta, sogno di fare il direttore sportivo'

    A tutto Duvan Zapata. L'attaccante dell'Atalanta è protagonista di 1 vs 1, format di Dazn, e si racconta a cuore aperto, partendo dalla scomparsa della madre quando era giovane: "Mi considero una persona molto forte mentalmente. Aver perso la mia mamma - avevo 19 anni - è stato durissimo, però da lì ho avuto più forza per continuare il mio percorso. A quell'età avevo già chiaro cosa volevo nella vita. Quello che mi ricordo sempre è che, come tutte le madri, ha sempre creduto in me. Da piccolo ero in un quartiere povero, tutta la mia famiglia è di un paesino fuori città. All'inizio avevo un cugino che giocava nell'America de Cali, faceva il portiere e loro non pensavano che avessi le capacità, però nel quartiere sempre facevo un po' la differenza giocando con gli amici, quindi lei insisteva che mi portassero a fare il provino. Mi hanno accettato e da lì è iniziato tutto. E' stata sempre lei a darmi il sostegno. Anche mio padre, però lei era magari quella più entusiasta".

    COME STA - "Sto bene, mi sento bene. Dopo l'infortunio che ho avuto sono rientrato bene e comincio a sentire che posso spingere. All'inizio sono stato un po' trattenuto, è normale, rimane qualche pensiero tipo paura dopo che rientri. Però ora inizio a sentirmi bene".

    E' TORNATA LA VERA ATALANTA? - "Io penso che comunque tutte le stagioni sono diverse. E' evidente che questa Atalanta di oggi è un'altra squadra rispetto a quelle che abbiamo avuto. Quando magari cambi i pezzi, alcuni dei miei ex compagni sono andati via e ne sono arrivati di nuovi e ovviamente le caratteristiche a volte non sono proprio uguali. Questo incide sulla maniera di giocare e cambia, quindi lo dico anche per quello. Ho l'esperienza per dire che quando arrivi qui i primi mesi non sono facili, si fa molta fatica perché magari non si è abituati ad allenarsi sempre con ritmi altissimi, si fa fatica e magari se non capisci certi concetti del mister fai ancora più fatica e se non sai la lingua ne fai anche di più. Però, al di là di questo, Lookman sta facendo bene, è evidente. Anche Hojlund sta iniziando a fare bene, a imparare i concetti che chiede Gasperini. Quelli che ci sono già da un bel po'? Maehle atleticamente è fortissimo! Anche lui penso che comunque abbia ancora tanto margine di crescita".

    PASSIONI FUORI DAL CALCIO - "Su altri sport so poco, non mi appassionano. Ora va molto di moda il padel, giocare a golf... Ma sono sport che non mi appassionano, ho bisogno di qualcosa meno fermo".

    TEMPO LIBERO - "Faccio il padre, si fa fatica anche a fare il padre, è un bell'impegno a casa. Abbiamo avuto dei periodi intensi, giocavamo la Champions, il campionato, quindi magari stavi poco tempo a casa. Ora che il periodo offre pi tempo cerco di sfruttarlo stando a casa".

    CALCIO COLOMBIANO - "Cosa mi porto dietro in Italia? E' una bella domanda. Penso la continuità sul lavoro. I colombiani da piccoli, nei settori giovanili, ti fanno avere questa consistenza di migliorarti anche sul lavoro nella settimana. L'ho sentito dire anche qui in Italia che come ti alleni poi giochi, quindi penso che questa è una cosa che in Colombia si fa tanto".

    GASPERINI - "Anche lui è molto costante sul lavoro in settimana. Qua quando si inizia la settimana i primi tre giorni sono tosti. Ora che non giochiamo le coppe ma solo nel weekend abbiamo tempo per lavorare, i primi tre giorni sono davvero tosti. Magari hai il giorno libero dopo la partita, ma sai che alla ripresa devi essere pronto perché ti aspetta un allenamento tosto. E se non hai giocato la partita o hai giocato pochi minuti ancora di più".

    FUTURO - "Fine carriera? Sono ancora un po' indeciso. Prima facevo fatica a capire cosa mi piaceva, ora che sono un po' più maturo sogno di fare il direttore sportivo. E' una cosa che mi piace, o tipo scouting. Il mio futuro come calciatore lo vedo ancora qua in Italia e qua nell'Atalanta penso di potermi continuare a esprimere e parlare di Duvan Zapata".

    COSA LO FA EMOZIONARE DI PIU' - "Segnare ovviamente, è un'emozione grandissima. Poi anche le piccole cose che tu vedi, i tuoi bambini i tuoi figli, quello che fanno. I dettagli piccoli, queste cose mi fanno emozionare. Il maschio è uguale a me dicono, io vedo in lui cose che avevo anche io e mi fanno emozionare tanto".

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