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    Zaniolo: 'La polizia a Coverciano, un incubo. Ecco perché ho giocato illegalmente'

    Zaniolo: 'La polizia a Coverciano, un incubo. Ecco perché ho giocato illegalmente'

    • Redazione CM
    A tutto campo. Nicolò Zaniolo, centrocampista dell'Aston Villa, a La Gazzetta dello Sport ha parlato della vicenda calcioscommesse che lo coinvolge: "Anche se poi tutto è andato bene, non è stata una cosa bella, ma non posso dire nulla sulle indagini, lo sa. La cosa importante è che sia finita, però è brutto essere tirati in mezzo a una storia del genere senza avere fatto niente di grave. Ha presente come posso aver vissuto l’arrivo della polizia a Coverciano? Un incubo"

    NIENTE CALCIO - "mi sento meglio naturalmente, ma avevo già cominciato a sentirmi così dopo l’incontro con la procuratrice, quando è stata accertata la verità di quello che dicevo. Paura? No, perché sapevo quello che avevo fatto. O meglio, che non avevo fatto. Chiariamo: io ho giocato su cose da casinò, ma non ho mai scommesso. Comunque ho sbagliato lo stesso, non posso negarlo, ma non sapevo fosse una piattaforma illegale".

    VITA DIFFICILE - "La nostra è una vita… come dire… a doppio taglio. Lo so abbiamo i soldi, possiamo permetterci cose a cui la maggior parte delle persone non può arrivare, però spesso siamo costretti a stare da soli. Crede che non sappiamo che tante persone che ci si avvicinano lo fanno solo perché siamo famosi? Non solo. Se andiamo in un ristorante o in un locale abbiamo tutti gli occhi addosso. Magari c’è gente che sta lì a farci dei video coi cellulari. Così se facciamo o diciamo una stupidaggine, in pochi secondi lo sa tutto il mondo. E allora magari non usciamo. Ce ne stiamo a casa col tablet o col cellulare, e per passare il tempo capita di giocare. Tutto qui. Non sarà intelligentissimo, ma è la verità".

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