WSOP|: storia e curiosità
Una delle cose che un appassionato di poker dovrebbe fare almeno una volta nella vita è volare a Las Vegas, magari durante il periodo delle World Series Of Poker (le WSOP). Il campionato del mondo è il culmine della stagione e l’ambito braccialetto (riconoscimento per chi conquista la vittoria in uno dei tanti eventi) è il Sacro Graal di ogni player che si rispetti. Da qualche giorno è scattata la 42ma edizione dei Campionati del Mondo. 58 braccialetti a disposizione per oltre un mese di torni che vedranno il culmine del Main Event da 10.000 dollari d’iscrizione.
Ma come sono nate le WSOP? Quale storia e quale leggenda portano con sé? Visto che un po’ di storia non fa mai male, torniamo indietro fino al 1970, per poi arrivare ai giorni nostri.
L’idea di un Campionato che eleggesse il miglior pokerista del globo venne alla famiglia Binion (papà Benny più i tre figli) proprietaria, manco a dirlo, di un casinò giù in città. Nel 1970 andò in scena la prima edizione delle WSOP. I giocatori invitati erano 7 che si sfidarono in alcune varianti (ai tempi il vero poker consisteva nella variante Stud). Al termine dei tornei bisognava votare il migliore. Ovviamente ognuno votò per se stesso. Si procedette ad una seconda votazione nella quale venne specificato di segnalare DUE giocatori. Alla fine vinse il mitico Johnny Moss. La cosa curiosa è che non ottenne alcun premio in denaro. Solo una coppa d’argento e il riconoscimento da parte degli altri giocatori, La cosa fa sorridere visto che oggi il campione del Mondo viene letteralmente ricoperto di dollari.
Nel 1971 vinse di novo Moss, ma questa volta si portò a casa 30.000 dollari. Negli anni a seguire toccò ad altri mostri sacri del poker come Amarillo Slim, Doyle Brunson e Stu Ungar.
Il braccialetto fu introdotto a partire dal 1976: il primo a vincerlo da campione del Mondo fu Doyle Brunson.
Fu incredibile quello che successe invece nel 1979: vinse Hal Fowler che riuscì a sconfiggere altri 53 partecipanti: fu il primo non professionista a divenire campione del Mondo. Tra l’altro, nella mano finale, Fowler “scoppiò” la coppia d’assi del suo rivale con 7-picche 6-quadri.
Quella del 1982 fu l’edizione in cui si sfondò il muro dei 100 iscritti (si arrivò a 104): vinse Jack Straus al quale è legata anche la leggenda del “chip and a chair”. Molte volte avrete sentito questa frase: il significato è che finchè avete una chip davanti e una sedia su cui sedervi, non avete ancora perso. Ebbene Straus, durnate il torneo, rimase con una sola chip (da 500), salvo poi rimontare in maniera incredibile e vincere il torneo.
Nel 1991, per la prima volta, il Campione del Mondo (Brad Daugherty) incassò la cifra record di 1 milione di dollari.
Il 2003 è la tappa fondamentale che cambia la storia di questo gioco: lo sconosciuto Chris Moneymaker (non è un pseudonimo ma un attronimo) vince il Main Event, diventando campione del Mondo. Era al suo primo torneo dal vivo. La qualificazione l’aveva vinta investendo pochi dollari nei tornei satellite. L’”Effetto Moneymaker” è ancora la prima spiegazione del boom del poker. Un perfetto signor nessuno che batte tutti e incassa 2 milioni e 500mila dollari. Il sogno americano del “tutti possono farcela” è realizzato. Da quel giorno il poker non è più lo stesso: basti pensare che nel 2004 gli iscritti al Main Event delle WSOP è di 2.576 (nel 2003 erano stati 839 gli iscritti). Noi aspettiamo ancora che un italiano diventi campione del Mondo (dopo aver vinto il Main Event). C’era andato vicino lo scorso anno Filippo Candio. Il sogno del giocatore sardo però si era fermato al 4° posto.
Alcune statistiche delle WSOP (allargate da qualche anno anche all’Europa con le WSOP-Europe)
882 – gli eventi totali disputati (quest’anno gli eventi sono 58)
80 – Gli anni del vincitore più anziano: Paul “Cigar” McKinney nel 2005
11 – I braccialetti vinti da Phil Hellmuth Jr. Un record!
8773 – Gli iscritti (ed è record) nel Main Event del 2006 vinto da Jamie Gold che incassò 12 milioni di dollari (altro record)
755 – I braccialetti vinti da giocatori americani contro i 127 del resto del mondo.
4(+1) – Gli italiani che detengono almeno un braccialetto: Valter Farina, Massimiliano Pescatori, Dario Alito e Dario Minieri. A loro aggiungiamo anche l’italo-australiano Jeff Lisandro.