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    What If - E se l'Inter non avesse più ripreso Lukaku? Dybala, Dzeko e non solo, quante sliding doors

    What If - E se l'Inter non avesse più ripreso Lukaku? Dybala, Dzeko e non solo, quante sliding doors

    • Emanuele Tramacere
    Di nuovo da avversario, di nuovo da grande ex. A partire dalle 18 di sabato 10 febbraio allo stadio Olimpico Romelu Lukaku affronterà da rivale l'Inter per la seconda volta stagionale e, questa volta la sfida potrebbe anche essere decisiva nel percorso della squadra allenata da Simone Inzaghi verso lo scudetto. Nessun rimpianto in casa nerazzurra per il mancato Lukaku-ter, ma cosa sarebbe accaduto in queste ultime due stagioni se Marotta e Ausilio avessero scelto di non riportare prima e provare a riprendere senza riuscirci poi, il gigante belga? Un what if (e se... ndr.) che si intreccia inevitabilmente con il presente della società milanese, ma anche con quello di altri grandi giocatori della nostra Serie A e non solo.


    DYBALA -
    Il primo what if ci riporta quindi a 2 anni fa, all'estate 2022, quella in cui, entro il 30 giugno per non perdere i vantaggi del decreto crescita sullo stipendio da 8+2 milioni di euro netti, l'Inter e il giocatore forzarono la mano con il Chelsea riportando Big Rom a Milano soltanto un anno dopo il ricco addio con la formula del prestito secco da 10 milioni di euro. In quei giorni l'Inter stava trattando sia Gleison Bremer che soprattutto Paulo Dybala, fu Simone Inzaghi a spingere con la società preferendo a gran voce Lukaku a Dybala, spostando il margine di sostenibilità del monte ingaggi e non permettendo alla dirigenza di poter spingere sulla Joya in nerazzurro (memorabile l'incontro, poi inutile, degli agenti dell'argentino in sede). Dybala sarebbe arrivato a zero, e sempre a gratis è poi approdato proprio nella Roma.


    BREMER - Difficile che quei 10 milioni di euro investiti su Lukaku avrebbero poi permesso all'Inter di battere la concorrenza della Juventus per Bremer, ma la differenza fra l'offerta nerazzurra da 35 milioni di euro + il cartellino di Casadei e i poco più di 50 milioni pagati dai bianconeri sia casualmente proprio di 10 milioni. Per il brasiliano fu la mancata cessione di Skriniar a condizionare il colpo, ma il risparmio (ingaggio e cartellino) per Lukaku avrebbe permesso ragionamenti differenti.

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    DZEKO -
    Soltanto un anno fa, invece, dopo la finale di Champions League persa a Istanbul contro il Manchester City l'Inter fu chiamata a prendere una decisione finale sul rinnovo di contratto di Edin Dzeko che sarebbe scaduto il 30 giugno. Anche in questo caso la possibilità, o promessa poi non mantenuta di fare di tutto per restare all'Inter per un altro anno, convinse i nerazzurri a non rinnovare l'accordo con l'attaccante bosniaco con cui Lukaku, tra l'altro, aveva un rapporto di dualismo mal digerito (non a caso Inzaghi premiò l'ex-Roma oggi al Fenerbahce da titolare nella finalissima). Dzeko andò via a zero e l'Inter poi si sentì tradita da Lukaku che stava trattando anche con la Juventus, favorendone poi l'approdo alla Roma (con Dybala).

    LEGGI QUI - QUANDO SCATTA L'OBBLIGO DI RISCATTO DI ARNAUTOVIC

    ARNAUTOVIC -
    La gara contro il grande ex nella Capitale sarà anche la prima occasione per rendere effettivo e obbligatorio il riscatto del cartellino di Marko Arnautovic e questo per noi, è l'ultimo what if legato a Lukaku. Sì perché se Lukaku avesse mantenuto la parola data, la punta austriaca non solo non avrebbe avuto la chance di essere riscattato sabato, ma non sarebbe neanche stato preso in considerazione dalla società nerazzurra in questo mercato e sarebbe approdato, verosimilmente, in una squadra fra Milan (trattato concretamente a inizio mercato) e Roma (che sta cercando un 9 disperatamente) o addirittura sarebbe rimasto bloccato a Bologna alla corte di Thiago Motta frenando di conseguenza anche l'ascesa di Joshua Zirkzee oggi bomber da almeno 40 milioni di euro. Questa però, è tutta un'altra storia.

    @TramacEma

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