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    Weah nuovo presidente della Liberia? Maldini gli fa già i complimenti

    Weah nuovo presidente della Liberia? Maldini gli fa già i complimenti

    • Federico Zanon
    George Weah è a un passo da esaudire il suo sogno. Per la prima volta dal 2005, quando si era candidato alla presidenza, sei anni dopo la sconfitta alle elezioni, l'ex attaccante del Milan, Pallone d'Oro nel 1996, è vicinissimo a diventare il nuovo presidente della Liberia. Le notizie che arrivano dall'Africa sono frammentarie, il successo, che sembrava essere certo qualche ora fa, non è ancora ufficiale. Il leader della "Coalizione per il cambiamento democratico" è in vantaggio nei conteggi, ma non è escluso che possa andare al ballottaggio con Joseph Boakai, detto "Joe l’addormentato", vicepresidente uscente, a capo della lista del Partito dell'Unità (PU) dell'attuale presidente. Dopo una vita a fare gol King George, che lo scorso primo ottobre ha festeggiato 51 anni, ha voglia di occuparsi del suo popolo e del suo Paese, che ancora non ha superato la crisi economica del 2014 dovuta all'epidemia di ebola. Ma deve ancora aspettare.

    OMBRE - Un successo che, se sarà confermato, nasconde qualche ombra. L’ex attaccante del Milan, infatti, si sarebbe scelto come vice una donna, Jewel Howard, ex moglie di Charles Taylor, vecchio signore della guerra condannato da un tribunale dell'Onu per crimini contro l'umanità e attualmente detenuto in un carcere olandese. Weah ha smentito ogni legame, ma c’è il sospetto che, tramite la moglie, il signore della guerra possa condizionare in qualche modo il futuro. 

    COMPLIMENTI - La vittoria non è ancora in tasca, ma non sono mancati i messaggi di congratulazioni da parte degli ex compagni via social. Maldini ha scritto su Instagram: "Sono sicuro che l'uomo umile e generoso che ho incontrato vent'anni fa sarà il leader perfetto per il suo popolo". Desailly l'ha seguito a ruota: "Congratulazione a Mr Le président George Weah. Lavora duro per fare la differenza per la tua gente". L'augurio per Weah che non siano stati troppo affrettati.

     

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