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  • 'Vuoi giocare? Paga l'allenatore'. In Argentina è scandalo

    'Vuoi giocare? Paga l'allenatore'. In Argentina è scandalo

    Nessuno l’aveva mai detto pubblicamente, è stato il semisconosciuto difensore colombiano Angulo Villegas, panchinaro fisso del Tigre, squadra di mezza classifica della primera division, a denunciare una pratica che sembra non poco comune nel calcio argentino; l’allenatore della squadra Caruso Lombardi avrebbe chiesto al manager del giocatore del denaro in contanti per inserirlo fra i titolari.
    Lombardi, che in passato ha guidato anche il più blasonato Racing di Avellaneda, ha negato energicamente le accuse, spiegando che Angulo non ha mai giocato perché è stato a lungo infortunato o non in forma ed ha annunciato azioni legali contro il rappresentante.


    In assenza di prove certe, non c’è nessuna registrazione, intercettazione né telecamera nascosta che provi la richiesta, resta il beneficio del dubbio, ma è giusto ricordare che l’anno scorso un collega di Lombardi, l’allenatore del Godoy Cruz di Mendoza Omar “Turco” Hasad, lo aveva accusato della stessa cosa.
    Solo alcuni giocatori hanno espresso la loro solidarietà al tecnico, l’ambiente in casa del Tigre è surriscaldato.

    La denuncia è stata fatta in diretta nel corso di un programma televisivo condotto dal popolare giornalista Mariano Closs. “Pensavo che Closs fosse una persona seria - ha detto Lombardi - si è prestato al gioco di un povero atleta e del suo manager, che non esito a definire un vero e proprio gangster”.
    Sebbene Angulo lo neghi, a gestire la sua presenza in Argentina sarebbe Juan Miguel Rodriguez, che viene indicato come un emissario dei boss del Cartello della droga di Cali. “Miguel Rordiguez – spiega Angulo – è solo un amico che mi aiuta a Buenos Aires. Io ho detto solo la verità, sono pronto a confermare le mie denuncie in tribunale. Sono venuto in Argentina per dimostrare le mie doti, non per farmi fregare dei soldi!”.
    Angulo ha negato anche di esser stato sempre infortunato: il medico del Tigre, il dottor Guillermo Zanardo ha confermato che durante i suoi quattro mesi di permanenza nel club è stato fermo per una lesione solo un mese, mentre il resto del tempo ha giocato con le divisioni juniores.

    L’episodio fa scalpore perché è la prima volta che un giocatore dichiara l’esistenza di una pratica che sembra diffusa, soprattutto nelle squadre di seconda categoria. Nessuno ne parla, ma esiste. Si tratta di piccole tangenti che vanno direttamente nelle tasche dell’allenatore per permettere ad un giocatore di scendere in campo anche solo per poche partite e farsi così conoscere al pubblico e agli addetti ai lavori.
    Il rappresentante del sindacato dei calciatori Sergio Marchi, interpellato dalla stampa argentina, è stato piuttosto evasivo, pur ammettendo che qualcosa esiste. “Nel caso specifico si tratta di una questione personale fra il giocatore e il suo tecnico. Le nostre regole sono chiare, i calciatori e le società devono rispettare un contratto collettivo di lavoro che non prevede nessun tipo di pagamento extra per poter scendere in campo. Non possiamo escludere che succeda: noi, dal canto nostro, abbiamo sempre invitato i nostri affiliati a denunciare qualsiasi atto illegale e antisportivo nei loro confronti”.
    La società, nel frattempo, ha preso le distanze da Caruso Lombardi; l’allenatore dirigerà le ultime tre partite del Tigre nel campionato Apertura, che finisce a metà dicembre, ma non sarà confermato per la prossima stagione.


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