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Vlahovic, la bocciatura più pesante e appena 29' nelle ultime tre: la Juventus attende proposte
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Quattordici più sette più otto. Che fa ventinove. Cosa sono? Eh, i minuti accumulati nelle ultime tre partite da Dusan Vlahovic. Neanche una mezz'ora in campo, nemmeno un tempo, nemmeno un attimo per risplendere, per incidere, per dare forza alla sua posizione e mettere in cattiva luce (ulteriormente) la gestione di Thiago Motta. Il numero 9 bianconero è semplicemente finito nel dimenticatoio, tant'è che non è stato neanche il primo cambio dell'allenatore quando tutto è crollato. Per Motta, evidentemente, il suo stato fisico e mentale non potevano reggere la leadership necessaria per rialzare la testa.
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BOCCIATURA - E' una bocciatura ancor più forte rispetto alla scelta di non schierarlo titolare. Ed è un messaggio evidentemente pregno di significato: non solo l'ultimo arrivato - per quanto forte - gli passa davanti senza possibilità di ribattere, ma Dusan non è nemmeno un potenziale game changer per la squadra. Troppo volubile per tutta la stagione, e ora troppo fragile nel momento in cui diverse certezze di inizio annata iniziano a sgretolarsi. Il gol in campionato ora manca da sei partite, di cui due saltate per infortunio. Era il (nuovo) miglior momento dell'anno per DV9: dopo la rete al City, era arrivata la zampata col Venezia. Ed era un'altra vita, un po' per tutti.
MERCATO - Inevitabilmente, alla terza panchina di fila, si alza il vociare attorno alla situazione dell'attaccante. Per la cessione, la Juve drizza le antenne e aspetta proposte. Anche adesso. Anche mettendo in conto di non dover necessariamente poi andare a sostituire il serbo. Una cifra poco superiore ai 30 milioni può accontentare tutte le parti in causa, che evidentemente non vedono l'ora di separarsi. E' un clima ostile, quello attorno a Dusan. E lo stesso Vlahovic non è più visto come il trascinatore pronosticato, ma esclusivamente come un peso economico di cui liberarsi quanto prima. E' finita la favola del vero erede di Cristiano Ronaldo, iniziata persino con la maglia numero 7. No, oggi c'è solo il ricordo delle promesse. Molte infrante, poche mantenute. Di sicuro, un affare che non ha aiutato nessuno.
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"vero erede di Cristiano Ronaldo" non bestemmiamo per favore!