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  • Vivo x Lei, Pastorin: le novità del 'maestro' Paulo Sousa

    Vivo x Lei, Pastorin: le novità del 'maestro' Paulo Sousa

    Dalle partite estive con squadre di un certo blasone, la Fiorentina di Sousa ha fatto notare molti cambiamenti tattici e tecnici non indifferenti. La prima cosa tatticamente importante che ho notato è la cura costante delle palle inattive sia in fase di costruzione sia in fase di distruzione dell'azione di gioco. Grandi miglioramenti infatti si sono notati sui falli laterali. In passato, la Fiorentina difettava molto sulle rimesse laterali quando doveva iniziare un'azione di gioco, spesso perdeva il pallone. Questa nuova squadra allenata da un portoghese motivato a fare bene in Italia, dimostra grande lucidità anche nei calcio d'angolo quando la sua squadra deve difendere. Nei tre anni di gestione Montella, quasi sempre la Fiorentina dimostrava grandi lacune e molte volte il gol per gli avversari era cosa fatta. Nelle partite estive, ho visto giocatori viola schierarsi a muro e concentratissimi guardare palla ed avversario in maniera impeccabile. Al contrario, quando si trattava di battere i calcio d'angoli, la Fiorentina aveva molteplici soluzioni e i palloni, a parte i corner inguardabili battuti in area da Mati Fernandez sempre prevedibili battuti sul portiere. Se la viola di Sousa è più concentrata nella fase difensiva e offensiva inattiva, cosa dire dei calci di punizione? Sicuramente migliorati anche su questo; per adesso non dormiamo e non prendiamo gol stupidi come succedeva in passato. Sulle azioni inattive di fallo laterale, calcio d'angolo e punizione ci sono stati grandi progressi, almeno visto da questo calcio di agosto, ma non solo. Il gioco di squadra è stato eccellente. Questa squadra può giocare a tre o a quattro in difesa e con due mediani a sostegno garantire una certa copertura mandando i terzini al cross e facendoli partecipare alle azioni d'attacco. Giocando con una punta sola a sostegno di due laterali offensivi, avendo degli spazi e creando azioni da gol, tutto farebbe presagire ad un gioco più concreto rispetto al possesso palla, spesso maniacale, del gioco di Vincenzo Montella. Un'altra bella novità di Sousa è sicuramente l'inserimento dei giovani e la voglia di dare loro fiducia. Nelle partite estive, i giovani giocatori viola hanno dato il loro contributo cercando di superare anche quei limiti impensabili. Diakhate, Fazzi, Capezzi e altri sono la prova di un tecnico che vuole dare delle opportunità in alternativa a delle certezze di campioni già affermati. Il coraggio e l'intelligenza di questo allenatore ha convinto tanti tifosi nonostante ancora gli abbonamenti non hanno raggiunto le 20 mila tessere. Il gioco più concreto, la partecipazione di giocatori giovani talenti come Bernardeschi e Babacar, la voglia di rinascere di Pepito Rossi dopo brutti infortuni, la consacrazione di un anno che potrebbe essere fatale per Valero e Rodriguez, l'esplosione di Vecino, l'esperienza e la classe del nuovo acquisto Suarez, l'esperienza e l'apporto di Astori in difesa e la potenza e la voglia di convincere nel dualismo di Tatarusanu e di Sepe tra i pali e altri giocatori che potrebbero garantire esperienza e voglia di emergere, potranno superare a fine stagione quel dannato quarto posto che mai fu superato da Vincenzo Montella. Ci sono delle premesse da fare; Sousa ancora non ha dimostrato nulla rispetto a Montella, anche se il suo modo di presentarsi è stato sicuramente più aperto e allegro rispetto alla chiusura e al modo sarcastico dell'ex allenatore viola. Sousa dovrà dimostrare di essere un allenatore più bravo attraverso i risultati e il gioco consapevole che ci sono giocatori bravi già allenati in passato. Quando Montella iniziò la sua rinascita viola a Firenze, ci furono dei cambiamenti radicali. Oltre alla dirigenza, andarono via tanti giocatori e nuovi furono inseriti in rosa. Sousa invece avrà a disposizione quasi tutta la vecchia rosa dello scorso campionato più innesti necessari per arrivare almeno a quello sperato terzo posto, tanto desiderato da società e tifosi. Paulo Sousa ha portato comunque grandi novità organizzative tecnico tattiche non indifferenti e anche comportamentali; più attento nelle partite e mai visto con le braccia divaricate sofferente vedendo il match, bensì un allenatore attento che vigila su tutto, quasi maniacale nel dirigere i suoi giocatori durante una partita. E' presto per giudicare perché mancano ancora 12 giorni all'inizio del campionato. Sarebbe ingiusto e indelicato dire che Sousa è migliore di Montella, tuttavia possiamo già dire che l'allenatore portoghese ha portato delle novità che potrebbero dare delle evoluzioni non solo nel gioco ma anche nei risultati. Sicuramente con qualche innesto di spessore, pensare di arrivare tra il primo e il terzo posto non è sbagliato. 

    Piero Posillico 

    Darwin Pastorin risponde: 
    Hai ragione. Paulo Sousa sta già lasciando la sua impronta sul gioco della Fiorentina. I risultati parlano chiaro, la voglia di fare del gruppo anche. Farà bene, regalando molte soddisfazioni ai sostenitori viola. Conosco Paulo da molti anni. È una persona concreta, dotata di un carattere molto forte e decisa a sfondare, dopo aver vinto tutto come calciatore, anche come allenatore. Il suo modello è José Mourinho: e non potrebbe essere altrimenti, per un allenatore portoghese ambizioso! Ai tempi della Juventus di Marcello Lippi, quando era un regista di qualità e di quantità, abbiamo avuto modo di confrontarci su molte questioni. Mi colpì la sua cultura, la sua curiosità, la sua volontà di conoscere e sapere. Gli regalai, in italiano, due romanzi di Antonio Tabucchi, lo scrittore, tifoso della Viola (da ragazzo giocava ala destra perché il suo idolo era Kurt Hamrin), che ha saputo raccontate il Portogallo, l'anima la letteratura i rimandi, come nessuno. Citammo a memoria Fernando Pessoa e mi confidò che da ragazzino non voleva fare il calciatore, ma il maestro elementare. Una persona davvero speciale, Paulo. La Fiorentina ha scelto bene: non deluderà le aspettative dei sostenitori gigliati e porterà nel nostro campionato la fantasia, lo spettacolo, un calcio inteso come bellezza e divertimento. 

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