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    Violamania: yes we can

    Violamania: yes we can

    • Luca Cellini
    Quando la sera del 2 febbraio scorso si era chiuso la sezione di calciomercato invernale 2015 essere ottimisti sul futuro della Fiorentina era un esercizio di fede: lo erano molti tifosi secondo cui la maglia viola non si discute ma la si ama a prescindere, lo erano chi vede nella proprietà gigliata un autentico totem, indiscutibile ed ingiudicabile e qualche addetto ai lavori che vedeva nella partenza di Juan Guillermo Cuadrado la giusta chiave innanzitutto per liberare lo spogliatoio gigliato da una primadonna, e poi perché quando arriva un’offerta economica come quella giunta dal Chelsea, i conti di una società respira e poi può più serenamente programmare il futuro con soldi freschi per le prossime campagne acquisti. Fra gli ottimisti però vanno annoverate due persone che forse sono la più autentica garanzia del progetto Fiorentina: Andrea Della Valle e Vincenzo Montella. Il primo ha restituito pieno potere d’azione sul mercato al duo Pradè-Macia, forse un po’ delegittimato nel post acquisto di Mario Gomez targato estate 2013 da qualche personalismo di troppo in società, il secondo ha rimotivato il suo gruppo ed è stato maggiormente accontentato in alcune operazioni di mercato.

    Proprio il tecnico gigliato, a differenza del collega Filippo Inzaghi che si è lamentato di un Milan che ancora deve assorbire il nuovo cambio di modulo, ci ha messo ben poco a trasformare lo spartito sicuro del 3-5-2 nel 4-3-2-1 con due fantasisti alle spalle di un’unica punta, ed ha saputo, grazie al suo eccellente staff tecnico a motivare anche i giocatori meno utilizzati negli ultimi mesi. Chi avrebbe scommesso che la Fiorentina avrebbe vinto sul terreno del Mapei Stadium, dove anche la capolista Juventus era stata fermata, e l’Inter aveva perso, senza poter contare sui titolari Mario Gomez, Borja Valero, Pasqual e Joaquin, e con gente comunque affidabile come Tomovic ed Aquilani anch’essi in panchina, e con due giocatori arrivati da meno di tre settimane nello spogliatoio gigliato? La rosa gigliata di oggi sembra una perfetta sinfonia musicale, sulla falsariga di quanto di buono era stato fatto nel primo anno e mezzo di gestione Montella, forse perché in società tutte le componenti hanno ripreso il proprio posto, e, va ripetuto, Diego Della Valle ha suonato la carica: ‘Qui solo gente attaccata alla maglia’.

    Ecco che così l’attesa per la super sfida del White Hart Lane di giovedì sera si sta facendo frenetica ma anche carica di ottimismo. Ci saranno duemila cuori gigliati nel catino inglese degli Spurs ma è come se fossero seimila, tante quanto erano state le richieste formulate per assistere dal vivo a Tottenham – Fiorentina che è ingiusto valga soltanto un sedicesimo di finale di Europa League. Sarà durissima affrontare Harry Kane e compagni, servirà un’impresona per tornare a casa con un risultato positivo, magari corredato da qualche gol fatto in trasferta ma le sensazioni sono positive, perché surrogate da un gioco e da degli interpreti che sembrano aver trovato nuova linfa. Sul viaggio per l’Inghilterra, a cui pare voglia aggregarsi anche Andrea Della Valle, che finalmente potrà guardare con i suoi occhi la sua squadra, dal vivo, in campo europeo, ci sarà un carico di determinazione e volontà, un gruppo di uomini che sembra essersi tolto supponenza e superficialità, ed anzi ha nella freschezza dei nuovi, vedi alla voce Salah, e nell’esperienza dei più esperti, Pizarro, tanto per fare un nome, il giusto mix per regalarsi i primi importantissimi 90’ di una sfida che potrebbe spalancare alla Fiorentina le porte per una prosecuzione di un torneo che regala prestigio e fa aumentare autostima. Un altro passo decisivo per una creatura rinata e che vuole respirare a pieni polmoni nel calcio che conta. 
     

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