Calciomercato.com

  • Getty Images
    Violamania:| Una stagione inutile

    Violamania:| Una stagione inutile

    Quando l'amministratore delegato della Fiorentina Sandro Mencucci dà come voto a questa stagione un 'sette', il direttore sportivo Pantaleo Corvino dice che l'annata va giudicata positivamente perché 'potevamo fare la fine della Sampdoria e invece ci siamo salvati molto presto', ed il tecnico Sinisa Mihajlovic giudica 'ottimo' il suo lavoro e questo campionato dei suoi, ho l'impressione - quasi ai livelli di certezza - che questi ultimi 12 mesi siano stati inutili. Fra difesa del proprio lavoro ed auto-esaltazione, a mio avviso, c'è un abisso. Credevo, auspicavo che dopo i tanti errori commessi nell'ultimo periodo, dalla comunicazione alle scelte di mercato, dalle promesse di alta classifica non mantenute fino ai progetti sportivi non portati avanti e non rilanciati, ci fosse un ammissione di errore da parte del club viola, per una ripartenza compatta in vista della prossima stagione che, inevitabilmente, dovrà dare una sterzata agli umori della maggioranza dei tifosi. Invece da via Manfredo Fanti arrivano solo auto-celebrazioni, auto-assoluzioni, insomma una bella sciacquata alle macchie presenti sulla maglietta viola - in realtà tutt'altro che venute via - e voglia, sulla carta, di ripartire.

    Nell'idea di chi ha allontanato il tecnico che per un quinquennio ha guidato la Fiorentina c'era la volontà di mantenere tutto il gruppo dell'anno scorso, per riuscire, con il nuovo allenatore, a fare gli stessi risultati delle prime quattro annate e mezzo con Cesare Prandelli. Tentativo purtroppo fallito, visto che, come molti già sapevano, conveniva convincere l'ex allenatore gigliato a restare, dichiarando di virare su un progetto ridimensionato e facendo un bel ricambio di facce nello spogliatoio. Ridimensionamento che invece avverrà fra poche settimane visto che, anche per la politica del monte ingaggi, almeno due su tre fra Vargas, Gilardino e Montolivo partiranno, e che si farà di tutto per cedere, anche a costo del cartellino gratuito, Frey e Mutu, ovvero i giocatori migliori per rendimento e qualità del periodo d'oro della Fiorentina. Insomma, un anno questo in cui si è assistito solo a svalutazioni economiche del parco giocatori.

    A proposito: ha senso far giocare il sicuro partente Vargas? Perché mostrare con le scelte tecniche per tanti mesi una incompatibilità fra D'Agostino e Montolivo e poi vantarsi di averla risolta, quando uno dei due centrocampisti sicuramente lascerà Firenze la prossima estate?

    L'alibi della stagione sfortunata, o del 'massacro' avuto per gli stop fisici di molti giocatori, non regge, visto che ci sono parecchie squadre che con molti elementi fuori hanno comunque fatto tornei più dignitosi di quelli viola, e soprattutto per chi ha acquistato la scorsa estate Cerci e D'Agostino ci sarebbe poco da vantarsi ora della rivalutazione di quest'ultimi, visto che Mihajlovic, quando ha rischiato la panchina mentre la squadra lottava per la salvezza, si è affidato ai 'vecchi', mandando i 'nuovi' fra panchina e tribuna. Che senso ha avuto perdere i giocatori dal più alto rendimento stagionale, come Donadel e Santana, quando i punti in palio erano decisivi? Ha senso ha aver trattenuto Babacar un anno a Firenze per fargli disputare cinque minuti di campo ogni tre partite? Prendere Mihajlovic, anche nell'ottica di una rivalutazione del proprio parco 'giovani', si è rivelata una scelta positiva se poi, oltre al già citato 18enne senegalese, Camporese è stato lanciato e poi è scomparso, Ljajic - mister 7,5 milioni di euro - è entrato e poi sparito, e i vari Carraro, Masi, Salifu, Piccini neanche in queste gare finali giocano in funzione della prossima stagione?

    E' una stagione che non porta da nessuna parte, se non si è capito quanto è importante avere un presidente vero, che rappresenti la proprietà, e non che venga solo a trovare i propri giocatori nel week-end. Sono stati dodici mesi senza senso se non si è valutato quanto sia importante comunicare ai tifosi quali sono i progetti futuri e le iniziative per recuperare i tanti abbonamenti persi, dato quest'ultimo che è l'unico parametro di misura del grado di disaffezione viola, senza per forza chiamare in causa le problematiche del calcio moderno, come la tessera del tifoso. E' stato un campionato inutile se ci si continua a vantare di aver perso solo due partite nel girone di ritorno, dimenticandosi di pareggi osceni, anche recenti, con squadre molto inferiori tecnicamente. A proposito di pareggi, lancio una provocazione. L'anno prossimo, per poter dire che la Fiorentina perde poco, impegnamoci a pareggiarle tutte. Forse, vantandosi di aver fatto 34 partite 'nulle' piuttosto che cercare di vincere, si convince qualche tifoso che anche il prossimo campionato vale un voto maggiore dell'ampia sufficienza data a questo torneo dalla dirigenza viola.


    Altre Notizie