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  • Violamania:| L'ultimo miagolio

    Violamania:| L'ultimo miagolio

    C'è stato un tempo, durato circa un lustro, in cui Fiorentina-Juventus era una partita come tutte le altre. O meglio un match speciale, come da qualche anno a questa parte lo sta diventando la sfida contro la Roma, ma che assumeva un valore marginale, visto che poi gli incontri davvero importanti erano quelli di caratura internazionale. I tifosi viola si erano abituati a considerare i 90 minuti casalinghi contro i bianconeri come una gara non così determinante per le sorti stagionali, che dipendevano invece dalle sfide contro Liverpool, Bayern Monaco e Lione, tanto per fare degli esempi. La Firenze calcistica provava a sprovincializzarsi e a crescere sotto ogni profilo. Oggi invece, giusto o sbagliato che sia, la Fiorentina e i suoi tifosi sono ripiombati in epoca di vacche magre: lo scudetto stagionale è battere la Juventus.

    E' stato paradossalmente colui che sulla carta dovrebbe essere il meno provinciale di tutti, ovvero Diego Della Valle, usando la rivalità verso i bianconeri con quel suo fasullo 'Prandelli si è offerto alla Juventus', a riportare indietro nel tempo i supporters gigliati, che come l'anno scorso ora chiedono miseramente ai propri giocatori di regalargli la vittoria contro i ragazzi di Conte. Non riuscendo a capire quale sia il 'valore aggiunto' della famiglia Della Valle, se poi alla fine l'obiettivo del campionato è lo stesso dei tempi di Melloni, o delle campagne acquisti con Gola e Rocchigiani, l'appello in questa settimana va innanzitutto ai giocatori viola - uno, dieci o tutti che siano - che in questi due anni hanno contribuito a far sì che dal lottare per l'Europa, si sia tornati a lottare per una 'misera' vittoria sulla Juventus.

    Agli atleti gigliati, diventati un branco di 'gatte morte', la richiesta di emettere entro venerdì sera l'ultimo miagolio, perché sabato sera c'è da vincere lo scudetto stagionale, e battere la formazione bianconera. Allo stesso tempo un appello anche alla società, pure lei piombata nel provincialismo da troppo tempo: le vere squadre si iniziano a preparare oggi, a prescindere da cosa accadrà con la Juve e nelle ultime giornate di campionato. Ci si può uniformare alla volontà della piazza o tentare di cambiarla in meglio. Francamente, visti i risultati, era meglio prima. Ci pensino dalle parti di Casette d'Ete: una vittoria contro la Juventus e una serata di gloria non valgono la gioia di un ricordo più lungo, come quello di quei cinque anni fra il 2005 ed il 2010.

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