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Violamania:| Tre desideri e un sogno
Quarantotto ore e poco più, e la Fiorentina darà il via al suo campionato 2012/13 con la sfida casalinga all'Udinese. Per quelle che erano le premesse al termine del torneo passato, la cosa principale da evidenziare è che l'estate a Firenze è stato torrida ma allo stesso tempo dalle menti pensanti di via Manfredo Fanti, unite a quelle con il portafoglio in mano che vivono a Casette d'Ete, è stato partorito un soffio di aria fresca che per fortuna ha spazzato via tante facce sgradite ai tifosi. Adesso ci penserà il campo a dettar legge, ma i presupposti per una stagione quantomeno dignitosa ci sono tutti, anche se, prima del fischio di inizio di sabato pomeriggio, ci sono almeno tre desideri ed un sogno che è giusto coltivare.
Il primo desiderio è di vedere per tutta la stagione quanto si è intravisto sabato scorso contro il Novara: una squadra che gioca a calcio come si deve. Per quasi due anni e mezzo i giocatori viola sembravano come 'incantati', e quei pochi risultati positivi sono arrivati dalle giocate dei singoli. Oggi la Fiorentina sembra essere tornata una squadra di pallone, ed è questo che i tifosi viola vogliono vedere prima ancora che le vittorie. Il secondo auspicio è conseguenza del primo: se ci sarà il gioco arriveranno i risultati, e lo stadio 'Franchi' tornerà ad essere stracolmo. I cuori viola ci sono sempre stati, quello che è mancato negli tempi è stata una politica societaria come si deve. I segnali adesso ci sono, e va data continuità, con programmazione e organizzazione. Firenze è pronta a rispondere, e non aspetta altro che tornare ad infiammare per quella maglia con il giglio sul petto, che corre e suda nel rettangolo verde.
La terza aspirazione è che si prosegua sulla strada intrapresa durante il ritiro di Moena, ovvero ci sia un riavvicinamento dei giocatori alla gente, per autografi, foto e incontri pubblici. Alla società viola un nuovo appello affinché riapra il centro sportivo per assistere dal vivo almeno a qualche seduta di allenamento, riporti gli atleti gigliati alle feste dei vari Violaclub e nelle trasmissioni tv regionali, e li conceda al contatto con chi ha la Fiorentina nel cuore in ogni circostanza pubblica. Chiedete ad Andrea Della Valle quanto è uscito carico dal bagno di folla in val di Fassa: non può che far bene l'abbraccio fra chi paga la sua passione anche in maniera piuttosto salata, e chi è pagato anche per beccarsi eventualmente un rimprovero o un fischio quando le cose non vanno bene.
Il sogno è legato alla figura di Diego Della Valle. Da lui - augurandosi che torni presto allo stadio 'Franchi' - sono attese parole che dettino la linea, sul modello tracciato dal fratello Andrea durante il ritiro di Moena. Il primo sconfitto degli ultimi due anni viola è stato proprio mister Tod's senior, che ha lasciato sbandare la macchina gigliata in un misto di presunzione e superficialità, non certo atteggiamenti che si addicono a un Della Valle. E' stato lui ad aver diviso la città fra 'tifosi giusti' e 'rosiconi', salvo poi eclissarsi e affidarsi a personaggi che hanno usurpato dell'amore dei tifosi. Senza un Diego Della Valle nuovamente a pieno regime nella realtà cittadina, non può esserci Fiorentina vincente sul campo. Sui lungarni come all'Isolotto, a Campi Bisenzio come alle Cure, c'è gente che ama questa squadra più di ogni altra cosa, e attende un segnale d'amore, di unità di intenti, da chi per primo detiene la proprietà, seppur momentanea, del club.