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    Violamania: Sousa datti una calmata

    Violamania: Sousa datti una calmata

    • Stefano Del Corona
    L'incubo di ogni allenatore sta diventando uno e uno solo: quello di trasformare la sua squadra in una formazione monotona e prevedibile per gli altri. Del resto ormai tutti, anche le formazioni più piccole in giro per l'Europa, fanno grosso utilizzo di video per inquadrare l'avversario di turno e riescono a conoscere tramite tv e internet caratteristiche, peculiarità e movimenti a menadito.

    Però questa Fiorentina adesso, per paura di essere fin troppo codificata, sta correndo il rischio opposto, ovvero quello di non aver una sua identità. Da agosto 2015 a gennaio 2016 tutto è andato per il verso giusto attraverso un 3-4-2-1 molto mobile e flessibile che garantiva imprevedibilità e spettacolo. Da febbraio fino alla fine della scorsa stagione invece...

    Ecco che Sousa si è presentato in ritiro a Moena con un'idea nuova: difesa a quattro. Sì, ma con chi, visto che l'unico terzino destro di ruolo che ha (Diks) è tutt'altro che pronto ad un campionato come quello italiano. E allora ecco che è cominciata una via crucis di moduli che continua tutt'ora. Difesa a tre, difesa a quattro lo stesso con Tomovic a destra, centrocampo a tre più il trequartista, doppio trequartista, due punte centrali, due centrocampisti e tre trequartisti, insomma di tutto e di più. Sousa, ora possiamo darci una calmata in questo senso e imboccare un'unica direzione? Probabilmente no. A seconda degli interpreti la Fiorentina è destinata a cambiare ancora anche se Kalinic e Babacar insieme, almeno in Europa e almeno sotto il profilo realizzativo, vanno bene, avendo segnato tre reti a testa. Un'indicazioni di massima che può confortare il portoghese alle prese con il problema del gol in campionato.

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